Il Tempo (A. Austini – F. Biafora) – Era fatta. Accordo chiuso da settimane per un affare da quasi 800 milioni di euro, di cui poco meno di 400 per la quota di “equity”, contratti pronti, avvocati delle parti super-ottimisti, solo gli allegati e le ultime clausole da sistemare prima delle firme e dell’annuncio. C’era già una bozza di comunicato pronto da sottoporre alla Consob, insomma prima che il mondo si fermasse la Roma era diventata già in sostanza di Friedkin, ma non lo era ancora nella forma. Adesso, a nemmeno un mese da quel frenetico 5 marzo, l’affare non solo non si è chiuso ma rischia di complicarsi seriamente. Ma Pallotta assicura: “In ogni cosa c’è sempre la possibilità di trovare un accordo“. Il tycoon di Boston ha comunque garantito il suo impegno anche qualora gli attuali soci volessero sfilarsi. In caso di mancata cessione, per l’attuale presidente non restano altre strade oltre a quella di una nuova negoziazione con le banche per un prestito o un rilancio importante da parte dell’attuale proprietà, ipotesi remota vista la volontà di interrompere l’investimento da parte dei soci.