Corriere dello Sport (L. Scalia) – Semplicemente mostruoso. Manu Koné ha preso per mano la Roma o forse è il contrario: poca importa. Quello che conta è un’altra questione: il francese si sta imponendo come uno dei centrocampisti box-to-box più forti del campionato e forse del mondo, vedendo le sue prestazioni con la maglia della Francia. Contro il Braga si è portato a spasso gli avversari come una babysitter porta i bambini al parco giochi.

La sensazione è che Claudio Ranieri scelga la formazione partendo dal nome di Koné per poi metterne altri dieci giocatori attorno a lui. Per l’allenatore di Testaccio è insostituibile. I numeri dicono tutto: nella nuova gestione il centrocampista non ha saltato neanche un minuto. Non riposa mai e lotta per tre.

Eppure, dopo l’ultima fatica di Europa League, il tecnico non ha detto di essere pienamente soddisfatto della prova di Manu: “Si vedeva che era un giocatore forte. Sui margini di crescita, deve imparare a capire quando tenere il pallone e quando no, nel secondo tempo lo vedevo che correva, correva e correva e gliel’ho detto che deve muovere la palla in modo da far girare meglio la squadra“.

Koné è un pilastro della Roma, a mani basse l’investimento più riuscito della nuova era. Perché il suo valore di mercato è schizzato in alto. O meglio: raddoppiato. Infatti, si aggira intorno ai 40 milioni di euro. Le squadre più prestigiose d’Europa stanno seguendo la sua evoluzione, dall’Inghilterra alla Spagna, dalla Germania fino alla Francia. Non sarà facile trattenerlo se in futuro arriverà l’offerta giusta. Il motivo? Siamo di fronte a un ragazzo di appena 23 anni, che in Francia considerano l’erede di Kanté.