La Gazzetta dello Sport (A. Pugliese) – Era il 3 maggio scorso, con il Monza di Raffaele Palladino in grande spolvero e la Roma di José Mourinho più con la testa alla semifinale di Europa League che non al campionato. Quel giorno lì Palladino e Mou si sono incrociati per la prima volta nella loro storia, quasi come l’alunno e il maestro, considerando la differenza di età tra i due (39 anni per il tecnico campano, 61 per quello portoghese) e anche il livello reciproco di esperienza.
Ma quello stesso giorno, a fine partita, il loro rapporto si è infiammato. Di colpo, all’improvviso. Con Palladino che, nonostante il successo per 2-1, non aveva digerito le proteste della panchina della Roma nei confronti dell’arbitro Daniele Chiffi. “La panchina della Roma è stata scandalosa, non ho mai visto così tante proteste in vita mia. Chiffi? La sua conduzione arbitrale è stata perfetta”.
Esattamente il contrario del pensiero di Mou, che a fine partita si era invece scagliato contro il fischietto di Padova (“È il peggiore arbitro della mia carriera. È tecnicamente scarso, non è empatico, sono sceso in campo col microfono per proteggermi”), pagando poi con due giornate di squalifica. Ieri, invece, la seconda puntata della vicenda…
Impressioni? Mourinho e Palladino si parleranno, si chiariranno anche e quelle schermaglie dialettiche di quasi cinque mesi fa entreranno a far parte ufficialmente del passato. A meno che non succeda qualcosa anche oggi. Ed allora potrebbe essere tutto diverso.