Pagine Romaniste (D.Moresco) – C’era una volta Juan Manuel Iturbe, un giocatore imprendibile e formidabile, desiderato e corteggiato da tutti. Non c’è un solo tifoso giallorosso che, nel giorno in cui è stato annunciato il suo acquisto da parte della Roma, soffiato a suon di controfferte e voli cancellati alla Juventus nell’estate del 2014, non abbia esultato come un forsennato, convinto di aver preso un vero e proprio crack del mercato. Il paraguaiano a Verona tagliava in due le difese avversarie con rapide accelerazioni e colpi da vero fuoriclasse, riuscendo a segnare otto gol e regalare cinque assist in una sola, la prima, stagione in Serie A. Ma di quel giocatore rimane solo un vago ricordo lontano: da troppo tempo ormai quegli exploit che lo hanno reso famoso sono stati seppelliti dall’angoscia di dimostrare di valere quei maledetti 24,1 milioni, che pesano sulle spalle del classe ’93 come un vero e proprio macigno.
PARENTESI INGLESE – Con la maglia della Roma, Iturbe è passato da grande speranza a enorme delusione, collezionando solamente cinque gol e altrettanti assist in 16 mesi. A questo punto, la cessione sembrava ormai inevitabile ed arriva, puntuale, nella sessione di mercato invernale: il giocatore fa le valigie e parte per l’Inghilterra, destinazione Bournemouth. Il club acquista il giocatore a titolo temporaneo a fronte di un corrispettivo di 1,2 milioni di euro, (con l’aggiunta di 1 milione di euro per bonus legati al raggiungimento da parte del club inglese e del calciatore di determinati obiettivi sportivi), con diritto di riscatto fissato a 22 milioni di euro. Sulla carta, la piccola cittadina nel sud dell’Inghilterra poteva essere la giusta dimensione per vedere il classe ’93 tornare a sorridere e per scrollarsi di dosso tutte le pressioni. Le poche occasioni concesse (solo quattro partite, mai titolare in campionato) unite alle non brillanti prestazioni del paraguaiano, hanno fatto sì che non venisse riscattato dal club inglese e tornasse nella Capitale, questa volta alla corte di Luciano Spalletti.
IL RITORNO – Il giocatore, ormai 23enne, torna a Roma per ricominciare da zero, nella speranza di persuadere il tecnico e dimostrare il suo valore. Nulla da fare, la Roma vince, ma lui non convince mai. “Magari c’è qualche giocatore scontento perché ha giocato poco come Iturbe – ha detto Spalletti nel post partita dell’ultima gara col Chievo – “Lui è un ottimo giocatore, di grandissimo valore e se fino ad oggi non ha giocato moltissimo è senza dubbio colpa mia”. Le parole del tecnico sembrano un vero e proprio via libera e con Torino e Genoa interessate, la cessione sembra ormai imminente. Doveva essere la stagione del riscatto, ma non è stato così, nemmeno questa volta.
OCCHI DELLA TIGRE – Eppure gli si legge in faccia, quando le telecamere lo inquadrano, che vorrebbe spaccare il mondo, ma purtroppo è quest’ultimo che gli sta crollando addosso. Forse è per questo che, nonostante le prestazioni buie, l’attaccante viene sempre applaudito e incoraggiato dai tifosi, a dimostrazione che Roma non è un ambiente difficile come fanno credere. Iturbe ha gli occhi della tigre e quelli, dai ragazzi della Sud, vengono sempre apprezzati. Buena suerte Manuel, ritrova te stesso.
