Il Corriere della Sera (G.Piacentini) – «Per uscire da questa situazione abbiamo bisogno di metterci tutti a testuggine». Parlava così, Walter Sabatini, dopo la rovinosa sconfitta di domenica scorsa contro l’Atalanta. Un modo colorito, quello del direttore sportivo, per dire che è arrivato il momento di abbandonare i personalismi e fare gruppo. Anche per questo la squadra è in ritiro da ieri sera a Trigoria, con un giorno d’anticipo rispetto al normale programma che prevedeva per oggi la partenza in direzione Torino (si gioca domani alla 15, arbitra Damato), e potrebbe rimanerci anche al ritorno, in vista della gara di Champions col Bate Borisov in cui i giallorossi si giocheranno il passaggio agli ottavi di finale.
I giocatori però hanno voluto mandare verso l’esterno un ulteriore segnale di compattezza con una cena di squadra, che si è tenuta mercoledì sera nel ristorante di proprietà della famiglia Florenzi che si trova a Vitinia. Un patto per lo scudetto in una serata, abbondantemente documentata dalle foto pubblicate sulla pagina social del locale, a cui ha partecipato la rosa quasi al completo, con l’eccezione di Totti, Gervinho, Iturbe e Digne. Gli altri c’erano tutti, compresi alcuni membri dello staff e Rudi Garcia, che si è unito al gruppo a fine cena. Da Dzeko a Pjanic, da Nainggolan (senza cresta ma completamente biondo) a Strootman, da Vainqueur fino ad Uçan e Ruediger, passando per De Rossi e naturalmente Florenzi, i giocatori hanno cercato di recuperare la serenità che gli è mancata nell’ultimo periodo. «Non molliamo» è stato il tema della serata, che ha vissuto solo un momento di imbarazzo quando un cameriere ha proposto a tutti zuppa di carote, in riferimento alla contestazione che c’è stata martedì a Trigoria.