Cairo e Cellino, i due no alla ripresa. Veleni Lega-Coni: “Basta ingerenze”

La Stampa (G.Buccheri) – Ritiri blindati, test e tamponi. Prima la serie A, poi B e C. Intanto, però, c’è chi dice no alla ripartenza come il presidente del Torino Urbano Cairo e il collega bresciano Massimo Cellino. “La stagione non può andare oltre il 30 giugno altrimenti si danneggerebbe anche la prossima” così il patron granata. “Se ci fanno giocare schiero la Primavera. Meglio andare in B, ma a testa alta che pensare di riprendere l’attività”, la riflessione di Cellino. A giocare al fianco dei due presidenti arrivano le parole di Mario Brozzi, medico del Milan: “L’approvvigionamento dei tamponi non esiste in forma privata. Far ripartire il calcio vorrà dire farne almeno 60, 70 ogni giorno per ogni squadra: tamponi sottratti ai cittadini”. Dopo la critica fatta da Malagò al modo di gestire, da parte del mondo del pallone, l’emergenza sanitaria, arriva la risposta della Figc: “Manifestiamo stupore per la leggerezza e l’ingerenza di Malagò nel descrivere i rapporti tra Lega e i licenziatari dei diritti tv. Ci si augura che in un momento di difficoltà ogni istituzione lavori con senso di responsabilità”.

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