Corriere dello Sport (L. Scalia) – Un gesto simbolico. Ma dal valore immenso. Perché Campo Testaccio è un pezzo di Roma e della Roma. E allora le ricorrenze servono per prendersi cura di ciò che è stato, di ciò che fa parte della storia. La zona, come è noto, è in stato di degrado e abbandono da molto tempo. Ieri però non era un giorno qualsiasi: il 3 novembre del 1929, infatti, fu inaugurato Campo Testaccio e andò in scena Roma-Brescia. A distanza di 94 anni da quella partita, i tifosi del Roma Club Testaccio, con il sostegno della Roma, hanno voluto ricordare l’evento ripulendo l’area dove sorgeva l’impianto.
La speranza però è che qualcosa possa muoversi verso la rinascita reale, dopo anni di immobilismo e di dribbling attorno. Mauro Baldissoni aveva in mente di costruire campi da padel, una piscina e un ristorante sopra Campo Testaccio. Anni fa anche il Real Testaccio voleva creare qui il proprio quartier generale, ma il costo dell’operazione non era evidentemente alla portata di una realtà dilettantistica.
La zona come è noto è problematica, al di là dell’erba alta. In passa- to sono stati rinvenuti dei reperti archeologici. Ma le cose potrebbero cambiare tra non molto: le intenzioni del Campidoglio sono quelle di creare un complesso sportivo, con un’impronta sociale, che possa diventare un punto di riferimento per il quartiere.