Il Messaggero (G, Lengua) – Gli otto assenti delia Roma. Potrebbe essere il titolo del dramma che sta vivendo José Mourinho con la sua rosa ormai ribattezzata “virtuale”.
Una sorta di album delle figurine, perché dei tanti nomi roboanti di cui è composta, fattivamente ne giocano una spicciolata creando un danno al tecnico che si ritrova a utilizzare sempre gli stessi giocatori. E destino vuole che coloro che stanno peggio. o sono spesso acciaccati, sono quelli più forti. A partire da Dybala che in questa stagione ha giocato 471 minuti. Tradotto significa titolare solamente in 6 partite su 13 disputate tra coppa e campionato.
Paulo tornerà contro il Lecce, in realtà se avesse stretto i denti forse sarebbe riuscito ad esserci anche a Milano, ma il terrore di infortunarsi nuovamente e stare fermo un altro mese lo ha fatto desistere. All’appello, però, ne mancano altri sette e nessuno di questi ci sarà contro la squadra di D’Aversa. A partire da Paredes squalificato, ma passando soprattutto per Smalling ormai fuori dai giochi dalla bellezza di due mesi. Lui di minuti ne ha giocati 245 e nemmeno ad alti livelli considerando che nelle tre partite in cui era in campo la Roma ne ha perse due e pareggiata una. Esserci contro il Lecce (in panchina) sarebbe un miracolo considerando le sue condizioni. Magari il derby può essere un obiettivo più plausibile, ma sempre se riuscirà giocare qualche minuto in trasterta con cechi giovedì 9 novembre.
L’obiettivo derby è anche quello di Pellegrini. Il suo ritorno è previsto proprio nella stracittadina perché dalla lesione ai flessori della coscia destra saranno passati esattamente 35 giorni. Da valutare Spinazzola che ieri era a Trigoria assieme agli altri infortunati, ma è difficile che possa esserci con il Lecce dal l’.
C’è poi il capitolo Renato Sanches che è sparito dai radar dal 21 settembre, Mourinho non lo ha più visto in campo e non ha potuto più lavorarci. La scommessa di Tiago Pinto, al momento, sembra un flop (annunciato).