La Gazzetta dello Sport (C.Zucchelli) – È come se la sua fosse davvero un’altra vita. Artur, portiere della Chapecoense, in Europa ci stava bene eccome: ha difeso (pochissimo) i pali della Roma, poi ha giocato nel Braga e nel Benfica (più di 80 partite) e ha arricchito la bacheca con vittorie in campionato e nelle coppe nazionali, ma quest’anno ha deciso di tornare in patria ed essere il numero uno della Chapecoense.
I RICORDI – L’affetto per la Roma, in cui ha giocato una dozzina di partite quasi dieci anni fa (con Luciano Spalletti in panchina) è però rimasto. Della sua squadra ci sono solo De Rossi, che però è in Nazionale, e Lobont, mentre Totti ha smesso, ma stasera Artur lo riabbraccerà con piacere. «Il miglior ricordo in giallorosso? La vittoria a Milano per 3-2 il giorno dell’addio di Maldini, nel 2009. Ero il portiere titolare, ricordo tutto perfettamente. Ho anche tanti altri ricordi nello spogliatoio, come quando Totti portava la pizza dopo l’allenamento del venerdì o del sabato. In quei momenti ci divertivamo tanto». Della sua nuova avventura alla Chapecoense, Artur dice: «Ci stiamo ricostruendo da zero, ma si sente ancora forte la mancanza dei giocatori e delle persone che erano dentro quell’aereo».