Il Tempo (M. Vitelli) – Non è il Manchester United che ribaltò in meno di due minuti la finale di Coppa dei Campioni 1998/99 contro il Bayern Monaco, ma è pur sempre una squadra temibile, probabilmente la più pericolosa di questa Europa League.
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Attualmente secondo in Premier League a 11 punti dai cugini del City, lo United predilige il controllo del gioco, piazzandosi spesso nella metà campo avversaria. Questo lo espone alle ripartenze, una carta che la Roma potrebbe giocarsi per cercare di far male.
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Nella rosa degli inglesi c’è tantissima qualità. A partire da Paul Pogba. L’ex Juventus è un pupillo di Solskjaer. Grande rivelazione di quest’anno è Bruno Fernandes. Il portoghese, che ha militato in Italia con le maglie di Novara, Udinese e Sampdoria, ha trovato a ventisei anni la consacrazione. Fernandes è al momento il quarto assistman in Europa.
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Folto e di altissima qualità il parco attaccanti a disposizione di Solskjaer. Cavani, Rashford e Greenwood (Martial è infortunato) hanno caratteristiche diverse e ben si integrano offrendo all’allenatore la possibilità di cambiare tipologia di gioco sul fronte offensivo non perdendo in forza d’urto.