La Repubblica (M.Favale – G.Vitale) – Cercasi assessore all’Urbanistica. Virginia Raggi non ha ancora sciolto la «riserva» con cui l’altro ieri ha respinto le dimissioni di Paolo Berdini ma la permanenza in giunta dell’ingegnere dalle solide tradizioni di sinistra resta appesa a un filo. Di più: il divorzio viene dato ormai per scontato da molti, al di là della «verifica» sull’attività dell’assessore in questi 7 mesi, avviata ieri in un paio di colloqui con la maggioranza. L’idea sarebbe quella di affiancargli alcuni esperti che possano valutare il suo lavoro dall’insediamento della giunta a inizio luglio. «Si è dimostrato un mentitore seriale – è la linea della sindaca – vedremo se ha mentito anche sul lavoro». Una specie di camicia di forza che Berdini non è detto che tolleri. A questo punto, la sua speranza è che spunti presto il nome di un sostituto: «Così finisce quest’agonia», ha detto ieri a Repubblica.
D’altra parte, è da tempo che l’assessore non gode più della stima di diversi consiglieri, «stufi» del suo modo di lavorare: gli contestano eccessiva autonomia e scarsa attenzione all’altra delega che racchiude il suo assessorato, quella ai Lavori pubblici, strumento fondamentale per avviare quella manutenzione della città che è ben lontana dall’essere realizzata. Già nelle scorse settimane si era parlato di un allargamento della giunta, con qualche nuovo ingresso che avrebbe potuto ereditare almeno la delega ai lavori pubblici da Berdini. Ora, con l’accelerazione dopo il colloquio pubblicato dalla Stampa e i pesantissimi giudizi dell’assessore sulla sindaca («È strutturalmente impreparata»), il rimpasto dovrebbe comprendere anche l’Urbanistica. Berdini, insomma, è destinato a salutare l’esperienza della giunta Raggi. La sua volontà di mollare, due giorni fa, è stata frenata dalla necessità di trovare un sostituto. Per questo, ieri è iniziato un “casting” preliminare di assessori. La sindaca ha incontrato Emanuele Montini, attuale capo staff dell’assessore ai servizi sociali Laura Baldassarre, ed ex capo dell’ufficio legislativo dei 5 Stelle a Montecitorio. Montini, però, avvocato che arriva da Italia nostra, non sarebbe gradito a una fetta importante dei 5 Stelle, a cominciare dalla base, quella che lavora nei “tavoli” municipali e che ha ricordato ai consiglieri il suo passato in giunta con Francesco Rutelli. I nomi più accreditati, per il momento, vengono tenuti coperti.
Nel frattempo Raggi prova a tenere unita la sua maggioranza che ieri ha incontrato due volte insieme al suo vice, Luca Bergamo. «Voi che ne pensate?», ha chiesto la prima cittadina ai consiglieri. Aggiungendo anche che «su scelte così importanti serve condivisione». A loro la sindaca ha raccontato il confronto con Berdini di due giorni fa, le scuse, il dispiacere dell’assessore, quelle sue dimissioni «vere» che è stata costretta a respingere «con riserva». Una riserva che secondo fonti del Campidoglio è «personale»: la fiducia tra la sindaca e il titolare dell’Urbanistica, insomma, è venuta meno e non sarà facile ricostruirla. Anche per questo, in attesa di trovare un sostituto, potrebbe arrivare nello staff dell’assessorato una sorta di “gruppo di affiancamento“. Di questo ieri la Raggi ha discusso con la sua maggioranza al rientro in Campidoglio dopo la messa nella Basilica di San Giovanni per i 49 anni della Comunità di Sant’Egidio. Solo una stretta di mano con la ministra Marianna Madia e con la sottosegretaria Maria Elena Boschi, divise dalla sindaca da una sedia. Rimasta vuota per buona parte della cerimonia.