Leandro Castan, ex difensore della Roma, è stato intervistato da Tele Radio Stereo 92.7 ed ha ripercorso anche la sua avventura in giallorosso. Queste le sue parole:
Vuoi tornare in campo?
Non ho paura di tornare in campo, la mia paura è di essere contagiato e di portare il virus a casa. Tutti la pensano più o meno così, la preoccupazione più grande è che non tutte le squadre in Brasile hanno i soldi per adottare tutte le precauzioni.
Stai seguendo la Roma?
A dicembre sono venuto a Roma, la seguo sempre quando posso. Qui in Brasile non si vede la Serie A e non posso vedere le partite, ma seguo sempre i risultati, ho sempre la Roma nel cuore, così come i tifosi che mi hanno sempre sostenuto. Provo un affetto grande verso questi colori.
Ti senti ancora con Benatia? Hai più trovato un compagno come lui in difesa?
Lui è stato il difensore con cui mi sono trovato meglio, eravamo simili in molte cose, ci trovavamo bene. Molti dicevano che non potevamo giocare insieme, che eravamo lenti, ma tutte le critiche ricevute ci hanno motivato moltissimo. Abbiamo fatto bene, peccato perché se avessimo continuato insieme avremmo fatto ancora meglio perché entrambi eravamo all’apice della carriera. Lui è un mio grande amico ormai.
C’è il rammarico per non aver vinto lo scudetto nel 2013/2014?
C’è un po’ di rammarico perché io penso sempre a vincere, mi rimane il rimpianto di non aver vinto niente a Roma. Però se pensiamo a quello che era successo l’anno prima abbiamo fatto grandi cose, avevamo un grande carattere a livello collettivo. Purtroppo abbiamo trovato una Juve che ha fatto più di 100 punti, ma noi abbiamo fatto un campionato pazzesco. Rimane comunque il rammarico di non aver vinto nulla.
La vittoria di Udine dove hai fatto un incredibile salvataggio sulla linea…
Una partita molto difficile, ma sapevamo che avremmo vinto. Garcia ci aveva dato questo spirito di vincere che ci mancava, quello era il nostro segreto, il carattere. Purtroppo i 4 pareggi consecutivi ci hanno un po’ ridimensionato.
Chi ha fatto fare il salto di qualità a quella Roma dal punto di vista mentale?
Tanti insieme, eravamo una squadra di uomini. In una squadra devono esserci più giocatori che sanno darti la giusta mentalità. A gente come Maicon bastava uno sguardo, la squadra parlava con gli occhi e sapevamo sempre cosa fare. Il mio punto di riferimento è sempre stato De Rossi.
Il litigio a Verona tra Maicon e Benatia?
Non è successo niente, entrambi hanno tanta personalità ma sono bravi, si è risolto tutto subito.
Bastos anche ha dato molta esperienza?
A gennaio lui e Nainggolan ci hanno dato una mano, la nostra rosa era corta e abbiamo sofferto questa cosa. Con loro a gennaio ci siamo ripresi, ma comunque era difficile con quella Juve. Poi l’infortunio di Strootman anche ci ha tolto tanto, era uno dei centrocampisti più forti in Europa.
Ora come stai? Come vedi il tuo futuro?
Ora sto bene, mi sono ritrovato, sono diventato capitano e ho rinnovato il contratto, quindi penso che rimarrò qui al Vasco. Non so cosa farò in futuro, con tutto quello che è successo ho imparato che devo vivere giorno per giorno. Penso che continuerò nel calcio, ma vedremo cosa mi riserveràm il destino.