Marco Cassetti, terzino del Como ed ex giocatore della Roma, è intervenuto ai microfoni di Roma Radio in vista della sfida tra i giallorossi e l’Hellas Verona, altra sua ex squadra. Queste le sue parole:
“Spero che questo sia l’anno giusto per la Roma, credo che il gap con la Juventus sia stato addirittura colmato. Hellas Verona-Roma 1-4? Ricordo che ero in barriera sulla punizione di Batistuta e il suo tiro mi ha sfiorato la faccia, se mi avesse preso mi avrebbe cambiato i connotati (ride, ndr). Era una Roma incredibile, ha dimostrato la sua forza e alla fine ha vinto il campionato in modo meritato. Che partita sarà sabato? Verona non è un campo facile, hanno un certo Toni che non smette mai di segnare, quest’anno avrà a fianco anche Pazzini, che non mi dà buoni ricordi (Roma-Sampdoria 1-2 del 2010). Sulla carta poi non c’è partita, però come si sa può succedere di tutto, ma speriamo di no. A Verona giocavo molto alto, con Malesani abbiamo giocato anche con la difesa a tre. A Lecce, invece, giocai da terzino destro con Zeman. Delio Rossi, prima, mi propose già di giocare in questo ruolo, ma mi convince Zeman. Florenzi ha dimostrato di essere un terzino, lo ha dimostrato a Crotone e nelle partite in cui è stato impiegato in quel ruolo nella passata stagione, è una valida alternativa a Maicon. La diagonale difensiva? Non è così difficile come uno pensa, basta lavorare quotidianamente, in partita ci sono delle situazioni diverse che in allenamento non sono calcolate, ma basta applicarsi. Non sarà un problema per Florenzi, potrebbe trovare difficoltà solo sulle palle alte non essendo un gigante, ma avendo quella velocità non dovrebbe comunque avere problemi. E poi la Roma ha anche Torosidis, un giocatore che fa sempre il suo e al quale può fare sempre affidamento. Bruno Peres? Lo ricordiamo per quel bellissimo gol contro la Juventus, è un’ala portata un po’ più dietro per utilizzare la caratteristica della corsa. Il nostro ruolo richiede molta attenzione, al primo errore viene subito punito. È una vita che faccio questo lavoro, mi piace, voglio continuare perché altrimenti diventa dura stare a casa. La partita è l’essenza del calcio, però ci sono tante cose che sono belle e importanti per questo mestiere“.