Cassetti: “La Roma deve imparare a fare punti con le piccole. Totti in nazionale? Se continua così…”

Marco Cassetti Novara-Roma aeroporto PRL’ex terzino destro della Roma Marco Cassetti ha parlato a Radio Manà Sport della sua esperienza in Inghilterra al Watford e della sua ex squadra. Queste le sue parole:

Come va? Come sta procedendo la tua esperienza in Inghilterra?
“Bene, mi sono ambientato molto bene ormai. Qui c’è un approccio molto differente dall’Italia nel mondo del calcio: si vive senza pressioni, meno importanza a quello che scrivono i giornali, si arriva alla bare senza tutte quelle pressioni che il calcio italiano si porta dietro tutte le domeniche. E’ un’esperienza tutto sommato positiva. Poi quest’anno sono arrivati anche altri italiani in squadra e per me questa è una cosa molto positiva almeno posso parlare italiano un po’”.

Come va in campionato?
“Dobbiamo raggiungere tutti insieme gli obiettivi che ci siamo prefissati e che l’anno passato non siamo riusciti a raggiungere. Stiamo ben messi quest’anno per farcela, anche se qui nella serie B inglese in novanta minuti può succede di tutto. Poi c’è Zola un mister fantastico, eccezionale sotto il profilo umano e molto preparato sul fronte tecnico: è un allenatore che ci fa giocare palla a terra, cosa tra l’altro insolita qui in Premier” .

Il tuo rapporto con i tifosi inglesi?
“Positivo. Vanno matti per il mio look, per la mia barba. Mi hanno preso a cuore per l’impegno che ci metto ogni volta che scendo in campo e per l’aiuto che do ai compagni più giovani”.

Tornando al calcio italiano in questi giorni si parla molto di un ritorno di Totti in Nazionale. Come la vedi questa possibilità in vista del Mondiale in Brasile?
“Il campo parla da solo. Se fossi Prandelli lo chiamerei senza però dimenticarmi di chi ha giocato le qualificazioni per la spedizione brasiliana. Francesco se arriva al termine del campionato nelle condizioni ottimali deve essere convocato: avete visto a che livelli gioca ancora?”.

Ti piace la nuova Roma?
“La Roma deve imparare a fare punti contro le piccole come ha fatto in queste prime due uscite stagionali contro Livorno e Verona. Anche quando ero in giallorosso avevamo il problema di perdere punti importanti contro le squadre meno forti di noi”.

Ora su quella che era la tua fascia gioca un certo Maicon. Che giudizio dai all’acquisto del brasiliano?
“Sicuramente un gran giocatore e lo sta dimostrando tutt’oggi. La Roma ha fatto un ottimo affare prendendolo perchè se sta bene fisicamente può fare la differenza. Di lui qui in Inghilterra si è parlato poco, sempre per quel discorso che facevamo prima del calcio poco chiaccherato anglo sassone. Avrei fatto molto volentieri la panchìna a Maicon”.

Nell’ultimo tuo anno di Roma cosa non è andato?
“E’ successo tutto all’inizio della stagione a Brunico. Luis Enrique mi aveva parlato e mi aveva detto di provare a giocare come centrale. Poi, finito il mercato, è successo che il mister mi ha continuato a far giocare li nonostante avessi manifestato le mie perplessità. Ero cosi diventato la quarta scelta con grandi giocatori davanti a me in quel ruolo. Io volevo giocare nel mio ruolo, a destra, ma il tecnico mi preferiva addirittura giocatori non di ruolo in qualla posizione di campo”.

Osvaldo è stato nella capitale un personaggio molto chiaccherato. Cosa non è andato nel suo rapporto con la Roma e i suoi tifosi?
“Ogni persona ha il suo carattere e lui ne ha uno molto complicato. E’ un ragazzo testardo, orgoglioso che vuole fare quello che pensa e passa nella sua testa. A volte è meglio fare in maniera differente da quello che si pensa”.

Che idea ti sei fatto della proprietà americano?
“Stanno facendo molto bene dal punto di vista del merchandising e del marketing con accordi con grandi marchi mondiali. Poi mi sembra che anche nell’ultimo mercato abbiano speso molto”.

Il gol vittoria nel derby contro la Lazio il tuo ricordo più bello?
“Come si può dimenticare quella sera. Sono uscito per festeggiare”

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