«La giustizia sportiva deve arrivare prima di quella ordinaria, se Lotito venisse squalificato un passo indietro sarebbe necessario». Così il presidente del Coni, Giovanni Malagò, durante il volo che ha portato la delegazione italiana a Baku per i Giochi europei ha commentato la vicenda che vede coinvolto il patron della Lazio. «Se ci fosse un provvedimento della giustizia sportiva nei confronti di Lotito penso sia interesse di tutti che faccia un passo indietro, ma penso di dirlo anche nel suo interesse».
Malagò ha definito «un reato onestamente molto antipatico e pesante» quello contestato a Lotito, indagato dalla Procura di Napoli per tentata estorsione. «È anche una questione morale? Certo», ha risposto il numero 1 del Coni. «Penso che la giustizia sportiva non possa che arrivare prima di quella ordinaria. Il procuratore Palazzi aveva chiesto una piccola proroga a Cataldi (a capo della superprocura del Coni, ndr), quindi si è già acquisito un vantaggio e nel giro di poche settimane sarà costretto a pronunciarsi con un deferimento o con una archiviazione».
Secondo Malagò, se ci fosse un deferimento per Lotito «la situazione prenderebbe una piega molto particolare. Se la giustizia sportiva dopo il deferimento infliggesse a Lotito un’ulteriore condanna, pur dovendo aspettare il giudicato credo che non si possa continuare a pensare come se tutto questo non fosse successo».
«Per Lotito gli accusatori diventeranno gli accusati? Probabilmente avrà anche ragione – ha aggiunto Malagò – e dal suo punto di vista fa bene a dire questo, ma noi come istituzioni non dobbiamo farci condizionare da niente e nessuno. Io credo che bisogna avere molto rispetto. Ma è certo che tutte le persone, a cominciare dai protagonisti, non possono non rendersi conto che tutto questo non può che fare male al calcio. Non dobbiamo essere prevenuti nè di parte, ma nel momento esatto in cui dovessero esserci certe conclusioni nel bene o nel male bisogna chiudere queste vicende, non se ne può non tenere conto».
Malagò ha sottolineato che «il Coni è sempre stato molto rispettoso nei confronti della Federcalcio, ma questo è un discorso che coinvolge le leghe e la nostra moral suasion non possiamo non esercitarla. Ne ho parlato ieri con Tavecchio e su questa linea siamo in grande sintonia. Ma penso che questo sia interesse anche della federazione».
Ansa