Fumata grigia. La Lega di A ha cominciato a prendere in esame l’idea della Roma di un carnet di biglietti anche per i non tesserati. Sarà stilato un documento che dovrà essere condiviso dalle società, rivelano fonti vicine a Via Rosellini, quartier generale del sindacato dei presidenti di A.
Solo allora la palla (ri)passerà all’Osservatorio sulle manifestazioni sportive per una nuova determinazione. Quella definitiva. I tempi potrebbero però essere abbastanza lunghi. Biblici, forse. E non è escluso allora che la Roma decida di forzare la mano. Per suonare la sveglia e imprimere un’accelerazione.
Quella di ieri è stata comunque una giornata importante. La Roma, dicono a Milano, ha spiegato agli altri diciannove club della Serie A che il progetto di vendere un carnet di tagliandi liberalizzato, cioè non più vincolato al possesso o meno della tessera del tifoso, non significa affatto bypassare il principio, fissato nel protocollo di intesa siglato al Viminale il 21 giugno dalla stessa Lega di A, che impedisce di concedere abbonamenti e facilitazioni di qualsiasi genere ai non tesserati. Già, ma che bisogno c’era di andare a Milano? Perché rivolgersi alla Lega se il “niet” al disegno giallorosso era stato formalizzato dall’Osservatorio in ben due determinazioni? Beh, primo perché la Lega di A è uno dei componenti dell’Osservatorio. Secondo, perché anche la Lega di A si era opposta al progetto della Roma.
Aveva votato contro sicuramente in occasione dell’ultima determinazione. La ragione? Qualche potente club del Nord, che peraltro pare non fosse presente ieri, si era lamentato con Via Rosellini sostenendo che la Roma fosse andata per la propria strada infischiandosene dell’accordo generale sottoscritto dalla Lega, e mettendo così a rischio il progetto sulla tessera del tifoso. Terzo, e per quanto possa apparire curioso, perché i funzionari del Viminale stavano – anzi, stanno – dalla parte della Roma. Hanno sempre ritenuto valida la proposta della Roma, assolutamente in linea con i criteri generali del protocollo di giugno e finanziariamente intelligente. Non era quindi certamente a loro che si doveva rivolgere la Roma. La nostra società ha presentato agli altri club tutti i vantaggi di un progetto che, se avallato dalla Lega e quindi automaticamente anche dall’Osservatorio, produrrebbe sicurezza (terminerebbero i motivi di contrasto tra tesserati e non tesserati) e profitto. La Lega ha apprezzato, ma molti club continuano a essere diffidenti. C’è chi teme ancora che il carnet mini alle basi il progetto sulla tessera del tifoso. Eppure, il carnet della Roma è sostanzialmente una tessera di Serie B: non può essere rilasciata a chi presenta motivi ostativi e poi ha la foto del titolare. Non è però – ecco la differenza – uno strumento finanziario. Non consente a nessuno di lucrare sulla passione romanista. È semplicemente un’ottima iniziativa di biglietteria che farà (farebbe) risparmiare parecchio ai tifosi della Roma. Pare che anche a Milano l’abbiano capito. Tempi lunghi, dicevamo. La Lega di A preparerà un documento da condividere con le società. Solo a quel punto, le carte saranno spedite al Viminale. Il rischio è che l’eventuale nulla osta arrivi ben oltre il giro di boa del campionato. Ma la Roma è disposta ad aspettare così tanto? A occhio e croce, no.
Il Romanista – Daniele Galli
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