Riunioni. Poi altre riunioni. E poi altre riunioni ancora. I dirigenti della Roma stanno discutendo sulla risposta da dare all’Osservatorio sulle manifestazioni sportive, che ha bocciato l’idea di un carnet di biglietti per tutti. Anche per i non tesserati. Altre 24 ore. Poi sapremo.
Domani si riunirà il Consiglio di amministrazione più importante della storia recente del club. DiBenedetto sarà cooptato nel board, per poi essere eletto presidente. Ma sarà importante anche per un altro motivo. A margine, sarà affrontato il problema del Grande No. Quello del Viminale. L’iniziativa «dovrà essere sottoposta a più approfondite analisi». L’Osservatorio se l’è cavata così. Senza dare spiegazioni. Secondo il Viminale, «è meritevole di ulteriore approfondimento, dopo un periodo di piena applicazione delle regole stabilite nel protocollo d’intesa». Significa che la proposta della Roma non è affatto malvagia. Però scombussola tutto: la linearità del sistema e di conseguenza i piani dei grandi club. Milan, Inter e Juventus – soprattutto loro – si sono fatte sentire in Lega di A. Non vogliono che la Roma apra una breccia nell’ordine preocostituito.
A Trigoria si sono limitati ad offrire una seconda via ai romanisti. Chi non si vuole tesserare, chi non vuole sottoscrivere l’As Roma Club Privilege, può risparmiare comprando un carnetdi 16 biglietti a prezzo ridotto. Questo avrebbe voluto fare la Roma. L’obiezione è stata: c’è un protocollo di intesa sottoscritto dal Viminale, dal Coni, dalla Figc e dalle Leghe che impedisce di vendere gli abbonamenti, e in assoluto di concedere delle facilitazioni, a chi non si tessera. Il carnet, però, sotto il profilo della sicurezza non vìola i principi fondanti della tessera del tifoso: c’è la foto del titolare, adotta dei sistemi anti-bagarinaggio e visto che i circuiti Lottomatica, partner di biglietteria della Roma, interagiscono con la questura on line, nessun carnet potrebbe essere venduto a chi presentasse dei motivi ostativi. L’unica differenza con la tessera del tifoso vera e propria è che il carnet non è una carta di credito. Serve solo a risparmiare.
Domani, il Cda dovrà stabilire una linea di condotta. Discutetene in Assemblea di Lega, è stato suggerito alla Roma. Ma il club ha fretta. Si è perso già troppo tempo, per i gusti della società. O si va allo scontro o si lascia correre. Oppure si studia un’altra strada che non porti alla guerra. È di questo che si sta parlando a Trigoria.
Il Romanista – Daniele Galli
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