Corriere dello Sport (J.Aliprandi) – Tra meno di due mesi Nemanja Matic compirà 35 anni. Attenzione però, guai a darlo per bollito. Anzi, il centrocampista serbo sta vivendo una seconda giovinezza, rivitalizzato dalla gestione Mourinho e da una condizione atletica di un ventenne, scrive il Corriere dello Sport.
Basti pensare che in questa stagione ha saltato solamente quattro partite, un vero e proprio record nella sua carriera: mai aveva saltato così poche partite in una stagione. E Nemanja si sta anche avvicinando al suo record di presenze in un solo anno: 49 partite giocate sia nella stagione 2014-2015 col Chelsea, sia nel 2017-2018 con la maglia del Manchester United: entrambe le stagioni sotto la guida proprio di Mourinho. A conti fatti, se dovesse giocare tutte le ultime gare di questa stagione arriverebbe a 50 presenze totali.
Una soddisfazione personale che spera di centrare insieme agli obiettivi di squadra. Quella che guiderà oggi pomeriggio contro l’Inter da leader, uomo chiave sia in campo che nello spogliatoio. Matic in questo 2023 è stato uno degli elementi chiave della Roma, un pilastro del centrocampo nonché uno dei calciatori più apprezzati dentro Trigoria. Ha un grande legame con i suoi compagni di squadra, specialmente con Dybala, Abraham e Smalling.
“Chris è un giocatore fantastico, molto esperto e per me è uno dei giocatori più importanti della squadra – ha dichiarato pochi giorni fa -. Sono molto sorpreso che non sia nella rosa dell’Inghilterra, ma è il CT che sceglie la squadra. Per il nostro club è meglio che abbia più tempo per riposare durante la sosta per le nazionali. Sta facendo molto bene qui, tutti lo adorano ed è un grande professionista e un grande giocatore. È un grande uomo fuori dal campo e sono molto contento condividere di nuovo uno spogliatoio con lui”. Il giusto compagno per tutti, anche per i ragazzi: Nemanja è una vera chioccia dei giovani ai quali ha insegnato tanto in questi mesi. Non solo sulla tecnica, ma anche nella crescita caratteriale e nei rapporti con i calciatori professionisti.
Per Mourinho è indispensabile. Fuori dal campo, certo, ma soprattutto nel guidare la squadra nella doppia fase. Sia nello sviluppo del gioco, la regia del centrocampo, sia nella fase senza possesso, quindi la copertura e la protezione della difesa. I suoi numeri stagionali confermano la sua importanza nella squadra e la sua intelligenza tattica (non a caso tra un paio d’anni, una volta appesi gli scarpini al chiodo, vuole cominciare la carriera da allenatore): su 1808 passaggi il serbo ne ha sbagliati solamente 237, a dimostrazione della qualità del giocatore in mezzo al campo e che tanto è mancata anche nell’ultima partita della Roma giocata contro il Monza, a maggior ragione con Cristante – ormai il suo compagno fisso di reaprto – scalato al centro della difesa per le tante indisponibilità nel gruppo dei centrali.