La Gazzetta dello Sport (F. Oddi) – La scusa gliel’ha fornita Strootman, che si sta allenando con loro: il primo giorno Spalletti è già andato a dare un’occhiata all’allenamento della Primavera. Nel suo primo ciclo lanciò Okaka, puntò forte su Rosi e fece esordire Crescenzi, D’Alessandro e Stoian, portando in panchina Bertolacci: qualcuno dovrà buttar dentro anche in questa seconda avventura, per il bilancio e per la lista bloccata, da completare con 8 calciatori che hanno fatto le giovanili in Italia. Una mano gliel’ha data Garcia, facendo esordire Soleri, Di Livio e Tumminello, con 2 gol in 5 gare in A il nigeriano Sadiq è andato oltre, ormai è un giocatore del presente più che del futuro. Se non fosse stato fermato per problemi cardiaci anche il connazionale Nura sarebbe nella stessa situazione: terzino destro di spinta, con la velocità palla al piede del miglior Gervinho, avrebbe fatto comodo al tecnico toscano, che in quel ruolo non vuole più schierare Florenzi. La Roma è ottimista per fargli riavere l’idoneità agonistica, ma il ragazzo non ha ancora ripreso gli allenamenti: al suo posto gioca Eros De Santis, con buoni risultati.
PANE E CAPRADOSSI – Rientro più vicino per Elio Capradossi, elegante difensore centrale che il 3 settembre si è rotto il crociato con l’Under 20: ha tutto per piacere a Spalletti, visto che da sempre lo paragonano a Juan. Ci vorrà ancora qualche settimana, ma le cose si stanno mettendo bene per lui: nello staff del nuovo allenatore c’è Alessandro Pane, lo scorso anno tecnico dell’Italia Under 19, in cui Capradossi era titolare inamovibile. A sinistra il croato Anocic non offre sufficienti garanzie in fase di copertura, più facile che abbia una chance il centrale Marchizza, fisico imponente e sinistro delicato: diventerà maggiorenne a marzo, ma gli è già stata assegnata la maglia numero 91.
POCHI ESTERNI – La Primavera gioca senza esterni, con due centravanti, un fantasista dietro, e una mediana a tre. Alberto De Rossi sta reimpostando come trequartista Di Livio che ha fatto l’esterno per una vita. Il più pronto tra i centrocampisti è il guineano Machin, classe ’96; il più spallettiano potrebbe essere D’Urso, di un anno più giovane, uno che può fare l’interno o il trequartista alla Perrotta, quello che più che inventare si preoccupa di pressare regista e centrali avversari. Ma se vorrà aprire un ciclo, nella squadra che oggi inizia il ritorno proprio a Empoli, Spalletti dovrà guardare i fortissimi ragazzi del ‘99: Antonucci e Pellegrini, ala destra e terzino sinistro, su tutti, ma occhio anche a Marcucci e Frattesi.