Uno stadio che, dopo essere stato una speculazione da scongiurare, diventa l’obiettivo da perseguire. Una viabilità in cui nessuno investe e alla quale, anzi, nessuno pensa. Un soprintendente che, invece di elaborare soluzioni per la città, offre consigli ai costruttori, quasi un suggeritore personale di Luca Parnasi. È il quadro che affiora dai nuovi atti investigativi depositati. Luca Caporilli, il braccio destro di Parnasi, ricostruisce il ruolo giocato da Francesco Prosperetti nella realizzazione del progetto: «Prosperetti aveva piacere che fosse Desideri (Paolo Desideri, architetto e datore di lavoro della figlia del Soprintendente, Beatrice, ndr) uno dei consulenti. Lui ha progettato per lo stadio sia prima che dopo il ponte pedonale, il ponte di collegamento della nostra, dell’area nostra di Tor di Valle con la stazione della Magliana». Come riporta il quotidiano Corriere della Sera, la giudice Maria Paola Tomaselli sottolinea che offrendo indicazioni in anticipo su chi fosse il miglior tecnico da incaricare, Prosperetti finiva per anticipare dritte su eventuali rilievi futuri: «Nel momento in cui Prosperetti vi dà indicazioni vi anticipa quelli che avrebbero potuto essere i suoi rilievi». Quanto al ponte di Traiano che nessuno voleva il tecnico di Eurnova, Caporilli, scarcerato ieri, racconta: «Perché non realizzate il nostro ponte, il Ponte di Traiano, vi prendete il nostro progetto, lo spostate di 100 metri o di un chilometro a noi non ci riconoscete quest’opera e forse funziona meglio», propone al Comune senza essere ascoltato. Neppure le simulazioni, rappresentate in una riunione negli uffici di Luca Bergamo («a febbraio 2017», dice) avrebbero convinto a fare il ponte.