La Gazzetta Dello Sport (D.Stoppini) – L’abbraccio a fine partita vale un grazie grande così: nel febbraio di un anno fa tra Luciano Spalletti e Francesco Totti volarono gli stracci, 12 mesi dopo il capitano segna il gol numero 100 con (e per) il tecnico in panchina. Poco meno di un terzo delle sue reti, 323 con la Roma, Francesco le ha regalate al tecnico: così i due salgono sul treno che porta alla Lazio. «Ma non è un derby, è solo una semifinale di Coppa Italia - dice Totti -, non va pensata come una stracittadina. Avrei preferito incontrare l’Inter. In ogni caso ce la vedremo contro una grande squadra, anche se con tutto il rispetto è sempre la Lazio… Comunque il rigore è nettissimo, è uno di quello che ho sentito di più». Eccessi di gioia, probabilmente. «Mi auguro che si possano togliere le barriere in curva Sud già con la Fiorentina - ancora Totti -. Il mio futuro? Mi godo questi due-tre mesi, poi si vedrà».
NODO RIGORE – Si vedrà pure per Spalletti, in scadenza di contratto anche lui. «Quando gioca, Totti è quello che ha il colpo del k.o. – fa l’allenatore -. Se gioca lui bisogna dargli la palla, non è lì per correre. E’ il Muhammad Ali del calcio». Spalletti è in disaccordo con il collega Camplone sul rigore: «Per me è giusto fischiarlo, però se me l’avessero dato contro mi sarei arrabbiato». L’allenatore del Cesena recrimina: «Non credo che al Cesena l’avrebbero mai fischiato, l’ha visto solo l’arbitro». Spalletti invece si giocherà il derby: «Avevo cercato in tutti i modi di spiegare ai miei giocatori quanto fosse importante la gara, ma non c’è stato verso. Comunque la vittoria mi rende felice». Un po’ meno Juan Jesus e Perotti, entrambi fermi per risentimenti muscolari al flessore: «Diego è out per la Fiorentina», fa Spalletti. Grenier invece era out per motivi regolamentari: il transfer è arrivato oltre la chiusura delle liste di Coppa Italia.