La Gazzetta dello Sport (A. Pugliese e S.Cieri) – Due capitani, due anime, due cuori della Capitale. Da una parte Lorenzo Pellegrini, dall’altra Danilo Cataldi. Due, tra l’altro, che hanno faticato per affermarsi con le proprie squadre del cuore, ma proprio perché c’era di mezzo l’amore infinito per quei colori non hanno mai mollato, né arretrato di un centimetro.
Sono andati entrambi dritti alla meta e oggi cercheranno di raccogliere tutto quello che hanno seminato in precedenza. Lasciando un segno, possibilmente anche una traccia, che se fosse indelebile sarebbe ancora meglio. Perché se vivi un Roma-Lazio da romano è diverso da tutto il resto. Se poi lo vivi anche da capitano allora può essere una di quelle partite da tenersi ben strette nel cuore. E, magari, anche da raccontare a figli o futuri nipotini.
Per Lorenzo Pellegrini quella di oggi pomeriggio sarà la sua terza volta con la fascia al braccio. E magari vorrà festeggiarla con un’altra terza volta, quella legata ai gol, considerando che nelle sue sette sfide alla Lazio finora Lollo ha trovato la via della rete in due circostanze. Tra l’altro, due autentiche magie: il colpo di tacco del 29 settembre 2018 e la punizione magistrale della scorsa stagione, nel derby.
Se poi segna lui, la Roma vince: esattamente 3-1 e 3-0, neanche poi poco. Ecco, Pellegrini oggi farebbe volentieri il tris, proprio come lo farà – e qui è una certezza – con la fascia al braccio. Di quelle sette sfide, infatti, solo due ne ha giocate da capitano, le sfide di ritorno delle ultime due stagioni.