Capello: “Sono mourinhano convinto. Gioco spettacolare e calcio champagne? Sono semplici elucubrazioni mentali”

Corriere dello Sport (A. Ramazzotti) – Nell’intervista al quotidiano, Fabio Capello ha parlato della Roma, del successo dei giallorossi in Conference League e di Mourinho. Don Fabio, inoltre, si è espresso anche circa il rientro di Totti nei quadri dirigenziali.

Capello, che aggettivi le vengono in mente per descrivere la vittoria della Conference League? 

Bella, importante e meritata. Il primo tempo la Roma ha giocato bene ed è passata in vantaggio, poi nella ripresa si è difesa con grande attenzione, da squadra vera e organizzata anche nelle difficoltà: tutti hanno corso, sofferto e dato il loro contributo, compreso Rui Patricio, autore di due grandi parate. Nelle finali non bisogna dar spettacolo, ma alzare la Coppa.

In questo Mourinho è insuperabile. 

Ho sentito tante stupidaggini su di lui in passato: dicevano che non potevano che non poteva più allenare ad alto livello, che non preparava bene le partite, che metteva il pullman davanti alla porta… Io sono sempre stato un “mourinhano” convinto perché nel calcio contano i risultati e lui in carriera li ha sempre ottenuti. Secondo voi è un caso? Per me no. Lasciate stare le elucubrazioni mentali sul gioco spettacolare e sul calcio champagne: quando un allenatore di primo livello come Klopp afferma che vincere è la sola cosa che fa felice tutti quanti, mi sembra ci sia poco da aggiungere. Anche perché lo stesso concetto lo ripete un certo Ancelotti.

È arrivato secondo lei il momento giusto per il ritorno di Totti come dirigente alla Roma? 

Visto quello che ha fatto Maldini, a Francesco auguro di rientrare e di ottenere gli stessi risultati di Paolo.

La vittoria della Conference League cancella la delusione per la mancata qualificazione dei giallorossi alla prossima Champions? 

La Roma non poteva pensare di arrivare in Champions perché c’erano formazioni più attrezzare. Ha raggiunto l’obiettivo della qualificazione in Europa League e ha alzato la Conference. I primi quattro posti sono andati alle più forti. Nessun dubbio.

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