Fabio Capello, ex allenatore della Roma, è intervenuto a Sky Calcio Club ed ha parlato anche della situazione di Mourinho. Queste le sue parole:
Sullo sfogo…
Quelle sono delle offese nei confronti dei calciatori, ma ci vuole sempre rispetto. Bisogna pretendere rispetto ma anche darlo. Si è giocato l’ultima carta, offendendo di fatto i giocatori. Io non l’ho mai fatto mi sono sempre posto con rispetto senza offendere. Ho sempre agito con rispetto pretendendone altrettanto. La prima regola che chiedo è proprio quella del rispetto, verso tutto lo staff. Trattare male le persone significa poter offendere uno della famiglia. Se tu mi offendi come ha fatto Mourinho, crei anche un danno economico alla società ed è un aspetto molto importante.
Sul pareggio…
Conoscendo Roma, se avessero perso 2-1 ieri, i tifosi sarebbero andati a Trigoria. Quando c’ero io sono venuti in 3000 a Trigoria dopo aver preso 4 gol dall’Atalanta. Mourinho è abituato a vincere, a essere protagonista e leader, trovandosi in questa situazione e con queste difficoltà ha un po’ sbroccato. O è una tattica, arrivato al limite, toccando i giocatori nelle loro qualità che è come un’offesa. Nelle squadre ci sono sempre dei leader e probabilmente a questa Roma mancano dei leader di spogliatoio e di campo. Altrimenti davanti a quelle parole di Mourinho avrebbero detto qualcosa. Invece probabilmente sono buoni giocatori senza quella personalità o leadership che fanno da aggregante. Manca chi trascina. Credo che Mourinho abbia le idee chiare della squadra che sta allenando. Lui cerca di portare un tipo di mentalità e un sistema di lavoro diverso da quanto fatto in precedenza, perché alcuni giocatori sono l’ombra di quelli visti lo scorso anno, da Veretout a Mkhitaryan. Mourinho ha visto che tatticamente non si migliora, non si riesce a trovare il nodo della questione e tirare fuori qualcosa di importante, l’atteggiamento non gli piace, allora ha tirato una bomba.