La Repubblica – Quindici milioni di euro e da ssvidanjia. L’addio di Fabio Capello alla panchina russa si risolve con un divorzio consensuale con la federcalcio di Mosca. Un divorzio di lusso, anche se il tecnico italiano ha accettato una buona uscita inferiore ai circa 25 milioni che prevedeva il contratto in caso di rescissione anticipata. Chiamato nel 2012 per 7 milioni di euro l’anno che ne hanno fatto il ct più pagato al mondo, rinnovato alla vigilia dei mondiali 2014, Capello avrebbe dovuto portare la nazionale di Putin al trionfo nei mondiali in casa nel 2018. Invece i risultati deludenti a fronte di un ingaggio tanto oneroso (la federazione non gli ha pagato lo stipendio per mesi), hanno portato il rapporto a finire con 3 anni di anticipo rispetto al contratto. Troppe le contestazioni, nell’ultimo anno: il 53% dei tifosi russi volevano le sue dimissioni. Eccole, di lusso.