Campo Testaccio torna al Comune

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Leggo (L. Loiacono) – Campo Testaccio torna nelle mani del Campidoglio. La storia infinita del glorioso campo dell’As Roma, ormai ridotto ad una buca dal 2008, sembra aver trovato la sua conclusione nella sentenza del Consiglio di Stato che, confermando la decisione già presa dal Tar del Lazio nel giugno del 2014, riconsegna il rettangolo di gioco al Comune di Roma. Il campo infatti era stato assegnato al Consorzio Romano parcheggi per costruire un parcheggio interrato con posti auto e 70 box da vendere, inerente al Piano urbano parcheggi, che avrebbe poi portato alla riqualificazione del campo con la costruzione dell’area di gioco e degli spogliatoi. Una diatriba tra il concessionario e il Comune ha bloccato tutto, per anni, mentre gli scontri in tribunale e le manifestazioni dei comitati di quartiere hanno infiammato le ultime stagioni. E ora l’ultima parola, quella del Consiglio di Stato, mette fine alla querelle sul glorioso campo che ha dato i natali calcistici ai giallorossi Amadeo Amadei e Fulvio Bernardini.

I giudici hanno deciso che Campo Testaccio deve tornare nelle mani del Campidoglio. I testaccini, adesso, si aspettano che torni a splendere. «Questa è una grande vittoria – ha detto Emmanuel Mariani, presidente dell’Associazione “Riprendiamoci Campo Testaccio” – ma non è un punto di arrivo. Ora infatti ci aspettiamo un intervento concreto da parte delle istituzioni per ripristinare l’impianto sportivo e restituirlo alla collettività». Del campo resta infatti una buca, su cui sono cresciute sterpaglie e sporcizia. Negli anni l’area è stata occupata abusivamente dai senza tetto, che negli spogliatoi trovavano riapro, mentre il campo di gioco si trasformava in una discarica a cielo aperto. Le prime stime, per riportare alla luce il campo coprendo la buca, parlano di almeno 350-400 mila euro di investimento iniziale. «Ora la palla passa al Comune – ha dichiarato Alessandro Cochi, consigliere comunale da sempre in prima linea per Campo Testaccio – l’impianto va restituito ai cittadini»

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