Il Messaggero (G.Lengua) – Il legame lungo 75 anni che unisce Dino Viola a Campo Testaccio non si è spezzato. Lo storico impianto tornerà a vivere nel suo nome grazie al protocollo tra Regione Lazio, Municipio Roma I e Asp Asilo Savoia. Campo Testaccio ha visto i giallorossi muovere i primi passi nel calcio che conta e sarà battezzato con il nome dell’ingegnere che nel 1983 ha portato nella capitale il secondo scudetto: “Mi onora, mi lusinga e mi inorgoglisce”, racconta il figlio Ettore. Un gesto inatteso che ha sorpreso anche la famiglia dell’ex presidente: “Mio padre è stato portato a Roma a studiare da mio zio e la tristezza di quel periodo era finita dalla folla festante della gente che andava al Campo Testaccio a tifare la Roma, è da lì che è diventato tifoso e ha maturato il sogno di diventare un giorno presidente”.