Campo Testaccio, c’è il piano

Leggo (A.Sacconi) – È ancora chiuso nei cassetti del Campidoglio il nuovo progetto che dovrebbe salvare Campo Testaccio dal rischio chiusura. Lo storico impianto sportivo della capitale, casa dell’As Roma dal 1929 al 1940, poi abbandonato per anni, era destinato a diventare un parcheggio, prima di essere trasformato in una discarica a cielo aperto. Poi la svolta con la delibera della giunta capitolina per spuntare l’area dal piano Pup, attraverso una riqualificazione e riconversione in impianto sportivo del campo del I Municipio. Ma il provvedimento che deve passare in Assemblea capitolina ha ritardato il suo iter. «Fin dall’inizio come Fratelli d’Italia abbiamo chiesto la riqualificazione di Campo Testaccio sollecitando sia l’ex sindaco Marino che la giunta Raggi, in deficit anche su questo tema. Stamane (ieri, ndr) in commissione Mobilità abbiamo dato il nostro parere positivo per estrapolare il campo Testaccio dalla costruzione del Pup. Come al solito i grillini sono in ritardo anche su questa vicenda», dichiarano gli esponenti di Fdi-An, Fabrizio Ghera capogruppo in Campidoglio e Alessandro Cochi dirigente romano.

Dunque l’appello a sveltire le pratiche e a procedere con la riqualificazione: «Come Fdi ci aspettiamo che l’amministrazione provveda a bonificare nel più breve tempo possibile l’area interessata e a restituire a Campo Testaccio la sua vocazione sportiva. Nel frattempo il nuovo regolamento che riguarda i circa 160 impianti a rischio chiusura è ancora fermo, mentre fioccano i primi ricorsi da parte dei concessionari che aspettano ancora un’amministrazione che, pur tra non poche difficoltà, inizi a dare loro almeno alcune risposte». «Campo Testaccio, come lo Stadio Flaminio e il Palapisana – concludono – dimostrano come chi governa adesso Roma non abbia affrontato concretamente il problema anche se diverse criticità esistono già da tempo».

PER APPROFONDIRE LEGGI ANCHE

I più letti