Campionato spezzatino. Chi si ferma è perduto

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Il Tempo (G.Giubilo) – Ci siamo appena lasciati alle spalle la lunga parentesi delle coppe europee: e già il campionato torna a bussare imperioso alla porta delle nostre squadre, reduci da alti e bassi in campo internazionale. Le aspetta un ulteriore tour de force perché già incombe lo spezzatino del turno feriale, si partirà martedì per arrivare a giovedì sera. La Roma, reduce da quella, nonostante i mugugni di qualche acceso ottimista, va ritenuta una impresa da sottolineare, torna all’Olimpico per affrontare una del gruppo di testa, votato a mordere le caviglie dell’Inter in fuga. Miracolo della provincia, ma soprattutto ispirata creazione di Eusebio Di Francesco, il Sassuolo merita in pieno la sua posizione di privilegio. Garcia e la sua Roma dovranno dunque cancellare l’euforia del bel risultato di fronte alla più forte squadra del mondo, e concentrare ogni energia, fisica ma più ancora mentale, a questo impegno molto complesso, almeno come quello di mercoledì con la Samp a Marassi. Inutile azzardare ipotesi di formazione, che il tecnico puntualmente smentirà. Proviamo a puntare su Iturbe in attacco, mentre è da valutare l’opportunità di anticipare il rientro di Pjanic.

Giornata ricca di sfide importanti, su tutte quella di Verona, a mezzogiorno, che potrebbe perfino modificare il vertice della classifica. Il Chievo di Maran ha raccolto finora ammirazione e consensi, riceve nel suo salotto l’Inter, dunque il più illustre dei possibili ospiti domenicali. Nel posticipo serale, la Lazio va al San Paolo, dove il Napoli avrà già smaltito la sbornia di gol rifilati al Bruges, mentre per Pioli e la Lazio non sarà facile digerire la beffa in Ucraina, vittoria gettata al vento: vediamo quanto incideranno gli umori di segno opposto. Ma sono incoraggianti i segnali lanciati dai giovani della Lazio, a partire dal ventenne Milinkovic-Savic. Un futuro dunque carico di promesse. A Bologna sale il Frosinone, un anime intento cancellare il doppio zero della loro classifica, dopo che finora il solo Carpi ha salvato l’onore delle matricole.

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