Pjanic e poi Gago, è qui la festa. Gol inediti per una Roma che gioca inizialmente senza Totti ma sempre come vuole Luis. E risale in posizioni più consone, subito dietro a chi è partito meglio: quinto posto adesso, superate Palermo e Napoli. All’Olimpico Lecce battuto con pochi tremori, giusto un momento di sbandamento dopo la rete casuale di Bertolacci, che ha un’altra maglia ma è giallorosso nel cuore. Il primo cruccio, casomai, è che gli attaccanti arrivino dieci volte soli davanti al portiere avversario e sbaglino l’impossibile dopo giocate da calcetto, palla a terra, doppia velocità e avversari con il mal di testa. Esempio statistico i 19 passaggi di fila che fanno segnare Pjanic a porta libera. Un bel vedere, anche gli scettici si stropicciano gli occhi.
Il secondo motivo di rabbia è il fantastico gol in mezza rovesciata di Osvaldo che sarebbe rimasto nella storia ed è stato invece annullato per un fuorigioco che non c’è. Pessima conclusione di un week end arbitrale da dimenticare, proprio per le sviste macroscopiche degli assistenti di linea.
Intanto la Juve, senza coppe e con una partita da recuperare, ha raggiunto la Lazio in vetta. Difficile trovarle difetti in questo momento, se non qualche dormitina difensiva cui Buffon puntualmente rimedia. Il centrocampo è il meglio assortito con la maestria di Pirlo e la veemenza di Vidal, che corre per due concedendo a Marchisio il proscenio del gol. Del Piero e Quagliarella sono lussi di panchina. Conte dice che per lo scudetto si vedrà ma già sabato, nella sfida delle capoliste all’Olimpico, vorrebbe mettere un altro bollo al passaporto.
Tocca alla Lazio, martoriata dagli infortuni e in leggero calo di condizione, impedirle la fuga. Ma come senza b? Serve più che mai il fiuto di Rocchi, che alla Juve ha sempre fatto gol pesanti. Marchetti-Buffon è un bel confronto anche in chiave nazionale. Ma Reja aspetta soprattutto uno squillo di Hernanes, troppo alterno nelle ultime uscite. Sarà lo spettacolo di gala del sabato sera ma prima, nel calcio che non si ferma mai, guai a perdersi Napoli-Manchester City e Milan-Barcellona, ovvero l’Italia al centro dell’Europa.
Il Messaggero – Vincenzo Cerracchio