Tullio Camiglieri, presidente della Open Gate Italia (società che si occupa della comunicazione della As Roma), oggi ha voluto esprimere il suo dissenso a proposito del provvedimento preso oggi a Bruxelles rilevando che un sistema di licenze televisive frammentato su base nazionale, come è quello attuale del calcio limita pesantemente la concorrenza all’interno dell’Unione Europea: “A causa della sentenza della Corte di giustizia dell’Unione europea vi è il fortissimo pericolo che la Lega Calcio non possa più vendere i diritti al’estero che riguardano le piattaforme satellitari. Dalla vendita dei diritti esteri vengono gli introiti più consistenti. Con questo provvedimento potrebbero venire a mancare 80 milioni all’anno. Al momento questa decisione non cambia nulla, per ora è soltanto un parere, non è immediatamente esecutivo. Saranno poi i giudici nazionali a doverlo recepire ma si va verso una situazione in cui sarà praticamente impossibile vendere i diritti esteri“. Inoltre aggiunge sull’argomento delle “schede pirata”: “Da sempre si è creato un mercato illegale parallelo. La legge dice che chi si vuole abbonare a una piattaforma italiana si deve essere residenti in Italia. In città come Bruxelles o Londra vivono numerose comunità straniere che non potrebbero avere la pay-tv del loro paese. Vivono quindi nell’illegalità. Un problema questo molto complicato, anche perchè in un futuro molto prossimo sarà possibile vendere le piattaforme via web senza card ma solo con un codice di accesso o abbonamento.” Infine conclude: “Questa sentenza rischia di creare problemi alla Lega e alle secietà che vendono i diritti. Dall’estero deriva la parte più cospicua dei ricavi, rischiano di venire a mancare circa 80 milioni di euro. C’è il rischio di farsi male da soli. Ci potrebbero essere ricadute per altri eventi sportivi, comprese le Olimpiadi di Londra 2012. Nel calcio bisogna adesso riflettere sulla vendita dei diritti esteri. Si corre il rischio di non riuscire a tutelare il prodotto nazionale. È una sentenza che mette in discussione il valore stesso dei diritti internazionali. Si potrebbe arrivare al punto in cui la Lega, che vende collettivamente all’estero i diritti delle squadre italiane alle televisioni satellitari, non possa più farlo.”