Il Messaggero (R. Buffoni) – L’input ormai è chiaro: cercare di ripartire e soprattutto di finire. Il calcio dunque incassa la nuova sospensione fino al 13 aprile, ma non vuole gettare la spugna per tante ragioni. La priorità la detta il rischio del tracollo economico e, in prospettiva, il dover fronteggiare le cause legali che inevitabilmente avanzerà chi si riterrà danneggiato da un’eventuale sospensione. Il ministro dello Sport Spadafora ha ieri annunciato un piano straordinario per far ripartire lo sport a maggio. Giocando mercoledì 20 i recuperi della 25esima giornata e riprendendo il filo con la 27esima domenica 24 maggio, si riuscirebbe a chiudere mercoledì 1 luglio (con due gare a settimana). Appena un giorno dopo la scadenza naturale della stagione. Questo avverrebbe nella più favorevole delle ipotesi. Oggi se ne discuterà nella riunione della Lega e non mancano gli oppositori a questa linea.