CREMONA – E’ in Messico, in vacanza. Per questo ai poliziotti dello Sco non ha risposto nessuno. In mano avevano un mandato di perquisizione per Christian “Bobo” Vieri, indagato per frode sportiva. Ma che c’entra Bobo Vieri in questa inchiesta? E soprattutto che c’entra l’Inter? Nelle carte depositate ieri dalla procura di Cremona torna una storia su Inter-Lecce della scorsa stagione, giocata a marzo. Su quella partita scommettono forte i bolognesi e gli Zingari su indicazione di Marco Paoloni. Il presunto contatto era Daniele Corvia. Doveva essere un over. E invece finisce con uno striminzito 1-0 grazie a un gol di Pazzini, Se la prendono tutti con il portiere millantatore, “ha inventato tutto” dicono. Ora però gli investigatori cominciano ad avere qualche dubbio: forse la partita era stata in qualche maniera combinata e l’accordo era saltato all’ultimo momento.
Il dubbio comincia ad affiorare dopo le parole del tabaccaio Massimo Erodiani, scommettitore accanito vicino ai bolognesi che aver raccontato: “La partita era stata preparata per il meglio – racconta Erodiani -, ma nel tunnel l’accordo saltò perché i giocatori dell’Inter non accettarono. La combine prevedeva che il Lecce passasse in vantaggio, venendo poi rimontato dei nerazzurri. Daniele Corvia, insieme a Ferrario, Vives e Rosati, era stato corrotto dalla banda degli ‘zingari’: mi disse che il tutto saltò per il rifiuto dei giocatori nerazzurri“.
Ora la partita affiora anche in una conversazione registrata alle 11 del mattino del 21 marzo scorso. Conversazione nella quale viene tirato in ballo proprio Vieri. “Tisci (ndr, uno degli scommettitori arrestati) – scrive ora il gip Guido Salvini nell’ordinanza di custodia cautelare – comunica a Bellavista (ndr, ex giocatore del Bari membro della banda di scommettitori) di avere appreso, anche da Christian Vieri definito “giocatore” (inteso come scommettitore), che la partita Inter-Lecce era stata giocata per oltre 700mila euro anche sul circuito inglese Bet Fair. In particolare, le puntate sul risultato finale, cosiddetto Over 3.5, erano assolutamente prevalenti, fino al punto che la notizia della possibile combine aveva travalicato i confini nazionali“. Vieri quindi sapeva. Ora la magistratura vuole capire cosa sia accaduto esattamente a San Siro prima di quella gara.
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