Il Giornale – Mezza Serie A rischia la stangata

Almeno 75 partite sospette tra A e B, oltre cento i tesserati coinvolti (molti potrebbero finire a processo, la maggior parte per omessa denuncia), 12 i club della massima serie su cui si addensano nubi, tanti i pentiti (da Doni a Gervasoni, che ha parlato di 50 partite davanti al pm di Cremona, passando per Masiello, il primo ad ammettere di aver incassato soldi, e Carobbio). Dopo la fine dell’inchiesta sul calcioscommesse, è quasi sicuro che la classifica stilata sul campo il 13 maggio sarà riscritta dalla giustizia sportiva. L’inchiesta procederà per tappe, in base anche agli atti delle procure che finiranno sul tavolo del pool di Palazzi: primi deferimenti a maggio, processo sportivo (il secondo sul tema dopo quello dell’estate 2011) di circa un mese. «Tregua» per gli Europei – ma non dovrebbero interrompersi le audizioni – poi la terza fase di Scommessopoli che dovrebbe chiudersi forse a fine luglio. Solo a questo punto sapremo il destino delle squadre, secondo il principio dell’afflittività delle pene: sanzioni in questa stagione se modificheranno i verdetti del campo, nella prossima in caso contrario. Partendo dalla responsabilità oggettiva, caposaldo della giustizia sportiva messo in discussione da quasi la metà dei club della Lega di A ma difeso (anche ieri) dal numero uno delConi Petrucci.E ricordando che l’Uefa non ammetterà squadre «condannate».

E nel viaggio tra le squadre di A, si va dalla posizione più delicata di Atalanta (già con l’handicap del -6 del precedente processo per le colpe di capitan Doni), Lecce e Siena sulle quali gli inquirenti cercano dei riscontri al presunto coinvolgimento dei dirigenti (pugliesi incastrati dalle dichiarazioni esplosive di Masiello che ammise l’autogol nel derby con il Bari, mentre l’interrogatorio di Carobbio a Cremona avrebbe aggravato la posizione dei toscani, il cui presidente Mezzaroma è stato citato dal solito Gervasoni), fino a Cesena e Udinese che al momento hanno rischi minimi di penalizzazioni – tra coinvolgimento di tesserati non dimostrato (vedi Rossi) e omessa denuncia (Pepe per i friulani sulla presunta combine per il 3-3 con il Bari). Due le gare sotto esame per i bergamaschi, quelle con Ascoli e Padova del 2011; da chiarire le sfide con Brescia e Lazio per il club salentino che ha già tanti giocatori coinvolti; otto partite nel mirino per il Siena,da quella con il Novara fino alla più recente con il Chievo. E poi la Lazio e il Genoa, legate a doppio filo dallo scontro diretto del 15 maggio 2011 (il 4-2 per i romani tirato in ballo da Gervasoni), il Chievo citato in 6 partite con Pellissier e Luciano indagati a Cremona, il Bologna con pochi elementi della sfida con il Bari persa 4-0, il Novara (3 partite, di mezzo c’è sempre Gervasoni) e il Parma sul quale bisogna attendere le carte della procura. Le confessioni dell’ex Napoli, Gianello, hanno tirato in ballo anche il club azzurro per un Samp- Napoli in cui coinvolge Cannavaro e Grava. Napoli dove giocava Mascara, oggi al Novara, chiamato in causa da Gianello perché contattato attraverso un altro ex calciatore, Silvio Giusti, sulla possibilità di poter «manovrare» Brescia-Catania (Mascara militava tra i siciliani). E l’attaccante, già uscito dall’indagine, si è sfogato su Twitter in maniera pesante: «Stare sulla bocca degli altri per i ca… propri è una cosa che mi fa girare le p…, siete dei poveracci». Le audizioni in Federcalcio, intanto, continuano:oggi tocca a Corvia e Marco Rossi, domani a Zamperini (la cui amicizia sta inguaiando il laziale Mauri) e Bellavista.
Il Giornale – Marcello Di Dio

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