“Dal punto di vista strettamente normativo, la decisione di contestare questi reati al mio cliente è abnorme, sbagliata, illegittima e gravemente lesiva dei suoi diritti”. Queste le parole dell’avvocato del calciatore della Lazio Stefano Mauri, Amilcare Buceti, in merito alla contestazione dell’associazione a delinquere al suo cliente, nell’inchiesta sul Calcioscommesse. “Me l’aspettavo? Sì perché la sensazione è che ci fosse, del tutto lecitamente, un pregiudizio nei confronti del mio cliente, che però ha le spalle forti. Conosco l’ordinanza di custodia cautelare dell’epoca – spiega l’avvocato all’Ansa -, siamo stati a Cremona a lungo, abbiamo visto, fatto un incidente probatorio che si è risolto in una direzione coerente solo con la posizione nostra e non della Procura. Dal mio punto di vista c’erano ragioni per cui la contestazione dell’associazione a delinquere non partorisse dall’attività della procura di Cremona, ma così non è. Sono in gravissimo disaccordo”. “Ce l’aspettavamo è un atto di chiusura indagini e il pm è rimasto giustamente sulle sue idee iniziali, dopo due anni di indagine è evidente che in questa fase mantenesse queste contestazioni”, aggiunge l’altro avvocato Matteo Melandri. “Me l’aspettavo? Ovviamente sì perché la sensazione che io ho ricavato anche nei miei rapporti è che, in ogni caso, ci fosse, del tutto lecitamente e in buona fede, un chiaro pregiudizio nei confronti del mio cliente – prosegue Buceti -. Probabilmente solo se avessi il film della vicenda potrei convincere della sua estraneità ai fatti contestati. Mi rendo conto per come si è sviluppata vicenda, compresa la vicenda assurda dell’arresto, era abbastanza scontato”. Il centrocampista biancoceleste quindi resta al centro di queste vicende extracalcistiche: “Al calciatore non fa piacere questa dimensione mediatica che continuerà a pregiudicare gli interessi di questo ragazzo che ha già subito tanto senza ragione – rileva il legale -. Ha le spalle forti, ha la coscienza a posto, è un professionista”. L’obiettivo però è chiudere presto la questione. “Mi immagino che tutta la vicenda sarà ancora sul canovaccio di quanto riferito da Gervasoni, non mi aspetto grandi sorprese ma andrò lì a verificare di cosa si tratta – dice Buceti -. Per statuto sono estremamente prudente, ma questa volta non ho dubbio che la cosa finirà là e che questa storia non andrà oltre l’udienza preliminare”. Più prudente Melandri: “Ce lo auspichiamo. Ci rendiamo conto che la procura di Cremona si è esposta molto, ma riteniamo infondate la frode sportiva e l’associazione a delinquere, che non ha nessun tipo di valido apporto probatorio”.
(Ansa)