«Siamo rimasti nauseati dal marciume che abbiamo trovato intorno al calcio». A dirlo è stato il capo della squadra mobile di Catanzaro Rodolfo Ruperti incontrando i giornalisti, insieme al procuratore di Catanzaro Vincenzo Antonio Lombardo, per illustrare l’operazione che stamani ha portato all’arresto di 17 delle persone già sottoposte a fermo il 19 maggio scorso nell’ambito dell’inchiesta Dirty soccer sul calcioscommesse. «Al di là delle intercettazioni che hanno avuto rilievo penale – ha aggiunto Ruperti – in ogni telefonata che abbiamo ascoltato non si parlava d’altro che di gare truccate, tant’è che parte del nostro lavoro è stato assorbito per fare una scremature delle millanterie».
Il capo della squadra mobile catanzarese ha poi affermato che le indagini proseguono per la redazione di informative da inviare alla Dda su quelle gare che non sono confluite nel provvedimento di fermo. «Il nostro intento è fare bene e presto – ha spiegato – perché, come ha detto anche il Capo dello Stato, serve rapidità e severità. Anche perché le federazioni devono provvedere a stilare i calendari per la prossima stagione. Un aspetto che non ci riguarda ma che potrà essere influenzato dalle nostre indagini». Nel corso della conferenza stampa è stato anche evidenziato che nell’inchiesta ci sono nuovi indagati in relazione alle partite del campionato di Eccellenza Calabria, Scalea-Castrovillari e Palmese-Paolana, entrambe del 29 marzo scorso, combinate, secondo l’accusa, per favorire la permanenza nello stesso campionato del Sambiase, formazione lametina.
Ansa