La Gazzetta dello Sport (F. Ceniti) – «Ho incontrato Mauri e Milanetto prima di Lazio-Genoa. Quella partita è stata combinata». E’ quasi un gol al novantesimo, quello segnato dalla Procura di Cremona. Perché Hristiyan Ilievski da super latitante potrebbe presto diventare il super pentito dell’inchiesta sul calcioscommesse. «E’ andato al di là di ogni aspettativa più ottimistica», filtra da ambienti investigativi dopo il primo interrogatorio davanti al Gip Guido Salvini, alla presenza del pm Roberto di Martino e del capo della mobile Nicola Lelario.
Circa 4 ore fitte di nomi, partite e situazioni particolari, tutte con un unico comune denominatore: corrompere i calciatori per avere risultati sicuri sui quali riversare il fiume di denaro in arrivo da Singapore. Lo «sfregiato» ex agente della polizia speciale macedone, apparso in buona salute e molto dimagrito rispetto alle foto segnaletiche, si era costituito lunedì dopo quasi quattro anni di latitanza. Per gli inquirenti nessun dubbio sul ruolo avuto in questa «commedia» del pallone: è lui il capo della cosiddetta banda degli zingari («ma noi siamo slavi, perché ci chiamate così?» aveva detto in una intervista telefonica alla Gazzetta nel 2012) in grado di cambiare i destini di una gara e forse dei campionati. E Ilievski non si è tirato indietro, come ha spiegato l’avvocato Luca Curatti: «Sta rispondendo alle domande del giudice, senza reticenze e spiegando i vari passaggi contenuti negli atti. Sta collaborando? Mi sembra chiaro da quello che ho detto prima, ma siamo solo al primo tempo e non posso aggiungere altro».
ASSOCIAZIONE BLINDATA In realtà Ilievsky ha aggiunto e tanto. Molte le cose fatte mettere a verbale nonostante la difficoltà del doppio interprete (uno di loro aveva sbagliato strada facendo slittare di quasi un’ora l’interrogatorio) visto che lo slavo oltre al macedone parla anche l’inglese. Il Gip gli ha sottoposto una lista di partite ritenute combinate ricevendo sempre indicazioni precise sia sulle modalità dei soldi consegnati e sia sui nomi dei calciatori contattati. Si è arrivati anche allasua visita a Formello, confermata da Zamperini che però aveva detto alla giustizia sportiva di non aver fatto entrare l’ospite particolare e quindi di nessun contatto con Mauri. E invece Ilievski ha spiegato di aver visto il capitano della Lazio e di aver discusso della combine per Lazio-Genoa. Non solo, il suo giro sarebbe proseguito nell’hotel che ospitava la squadra ligure per vedere anche Omar Milanetto.
La gara sarebbe stata alterata così come la successiva Lecce-Lazio, con lo slavo che ha anche ammesso di avere agito d’accordo con la banda ungherese, scesa nel Salento con la valigia di soldi da consegnare ai calciatori. E a proposito di soldi: l’accusa ha incassato anche la blindatura dell’inchiesta sul versante associazione a delinquere transnazionale. Ilievski ha raccontato come molti dei soldi usati per la corruzione arrivassero proprio da Singapore. Ha messo a verbale, ad esempio, un ritiro speciale avvenuto a Malpensa: un trolley carico di banconote portato in Italia da un braccio destro del boss Dan Tan (ora agli arresti in Asia).
BETTARINI, SHALA E BERTANI Sono ancora molte le questioni da approfondire, troppe le partite e i nomi custoditi dallo sfregiato. Qualcuno è già finito agli atti, come quello di Stefano Bettarini: secondo Ilievski aveva un ruolo ben definito, quello di combinare tarocchi per conto di una società di A. Tra i calciatori citati anche Bertani e Shala (assolto dalla giustizia sportiva), entrambi utilizzati dalla banda per delle combine. Oggi interrogatorio bis. E se queste sono le premesse…