L’avvocato Giulia Bongiorno, parlamentare e difensore della Sampdoria, contesta l’eccessiva celerità con cui sono state analizzate le ultime carte e di conseguenza emanate le sentenze sul terzo filone dell’inchiesta: “Il diritto sportivo, come è ovvio che sia, non può avere assolutamente i tempi del diritto ordinario. Ma da questo ad arrivare a tempi così celeri come quelli imposti da questo filone di indagini relative al calcioscommesse mi sembra eccessivo. Bene la severità ma ci vuole anche garanzia e solidità delle accuse, che devono essere comprovate. Bisogna riorganizzare le cose in maniera che l’accusato possa procedere al confronto con l’accusatore. L’ansia di arrivare presto alle sentenze, prima del fischio d’inizio dei campionati, fa dimenticare a volte la necessità di giudizi ancorati alla verità. Sanzioni dure, ed in tempi rapidi, dunque, ma anche certezze: questo è quello che dovrebbe garantire la giustizia sportiva”.