Corriere dello Sport (P.Guadagno) – Calciatori e allenatori sul piede di guerra. A niente è servita la precisazione della Federcalcio: “Non è stata approvata alcuna norma che esoneri le società dal pagamento degli stipendi“. Dall’AIC non ci stanno e restano convinti del contrario. Umberto Calcagno, vice di Tommasi, ha spiegato: “Se un sistema federale ritiene giusto che per 5 mesi e mezzo non debbano essere pagati famiglie e calciatori, mi sembra sbagliato e continueremo a contrastarlo in ogni sede“. Gli ha fatto eco Ulivieri: “Siamo delusi e amareggiati per le linee guida approvate con voti contrari di calciatori e allenatori. In un momento delicato serve il rispetto di tutti i lavoratori del comparto, a partire dai meno tutelati“. L’ipotesi di sciopero non viene presa in considerazione almeno per il momento e semmai, la strada da percorrere, è quella della messa in mora. Oggetto del contendere, ad oggi, sarebbe la mensilità di marzo visto che le competizioni non erano state ancora bloccate e si sono giocate delle partite.