Riccardo Calafiori, terzino della Roma Primavera, ha rilasciato un’intervista al Corriere dello Sport. Queste le sue parole:
Ha mai pensato di smettere?
No. Mai. Alla clinica Villa Stuart mi dissero che avrei dovuto fare due operazioni e che forse non avrei potuto più giocare. Così sono andato a Pittsburgh, negli Stati Uniti, dove si è operato anche Ibra. Lì il chirurgo mi ha rassicurato. Ringrazio anche De Rossi che mi è stato molto vicino, da vero capitano.
Capitolo Roma. Cosa significa per lei questa squadra?
La Roma per me è tutto. È un insieme di amore, sogni, sacrifici, passione ed emozioni. Roma è casa mia, vorrei restarci per sempre. Ogni tanto penso a quanto sarebbe bello segnare e correre sotto la Curva per abbracciare i tifosi.
Chi è il suo idolo?
Da bambino Vucinic. Ora Kolarov, con cui ho un rapporto speciale. Sarebbe bello diventare il suo erede. A livello internazionale stravedo per Marcelo.
Cosa è cambiato con l’arrivo di Fonseca?
È un allenatore che ti fa divertire, il clima è positivo. Ovviamente adesso c’è meno spazio per noi giovanissimi, ma è giusto così. Prima dovranno arrivare un po’ di risultati.