Il Messaggero (D. Aloisi) – C’è grande attesa per la prima Roma della stagione. I giallorossi cominciano il campionato a Cagliari (ore 20.45) nello stesso stadio dove la passata stagione i mattatori furono Lukaku, Aouar e Belotti. Nessuno dei tre è ancora a Trigoria e sarà una prima volta per De Rossi che da quando allena non ha mai iniziato la stagione dal via. I dubbi di formazione sono pochi, quelli di Dybala invece ancora tanti. La Joya è in Sardegna, partirà fuori e non ha ancora deciso se accettare l’offerta dell’Al-Qadsiah. Davanti sono pronti i due nuovi acquisti Soulé e Dovbyk. Matias a Cagliari l’anno scorso ha siglato una splendida doppietta e non vede l’o ra di far esultare i romanisti (saranno 400 questa sera).
Anche l’ucraino è pronto per caricarsi l’attacco sulle spalle. Con loro nel tridente uno tra Zalewski ed El Shaarawy. Contro l’Everton è partito dal 1′ Nicola e, considerando le prove di ieri, resta in vantaggio rispetto al Faraone. In mezzo al campo spazio ad un altro volto nuovo. Enzo Le Fée dopo un buon pre-campionato partirà titolare complice anche l’assenza per squalifica di Paredes (oggi alle 17.30 giocherà con la Primavera). A completare il centrocampo Pellegrini e Cristante. Panchina per Bove. Il quartetto difensivo, aspettando novità dal mercato e assodato: davanti a Svilar ci saranno Celik, Mancini, Ndicka e Angeliño. Fuori Smalling. Un 4-3-3 che all’occorrenza si può trasformare in un 4-2-3-1 con Pellegrini spostato sulla trequarti.
De Rossi ha chiesto ai giocatori di pensare solamente al Cagliari, ma nel frattempo Ghisolfi è al lavoro per completare la rosa. Gli acquisti di fine luglio avevano riportato entusiasmo, poi il caso Dybala ha gettato nello sconforto la piazza che con scritte e striscioni ha ribadito il disappunto per l’eventuale cessione della Joya. La prossima settimana sarà quella decisiva per il terzino destro: passi in avanti per Assignon. La Roma ha messo sul piatto 1 milione per il prestito (il Rennes chiede qualcosa in più) e 9 per l’obbligo condizionato. La distanza tra le parti si è ridotta. Sullo sfondo rimane Abdulhamid e uno non esclude l’altro. A quel punto, occhio a Celik.