Si è riunita nel pomeriggio la Corte di Giustizia Federale per prendere la decisione finale in merito al ricorso presentato dal presidente Massimo Cellino contro lo 0-3 inflitto dal Giudice sportivo in seguito ai fatti che hanno portato al rinvio di Cagliari-Roma. “Se esiste una giustizia, mi aspetto che il risultato a tavolino non venga convalidato”, aveva detto il patron dei rossoblu al suo arrivo nella sede della Figc in via Po a Roma. Le indagini svolte dalla Procura Federale hanno però confermato le conclusioni cui era pervenuto Tosel, e che individuarono in Cellino il responsabile di quanto accaduto alla vigilia del match. Ecco le reazioni del presidente cagliaritano dopo la sentenza:
Cellino: “Oggi e’ morta una grande parte della mia anima sportiva. Con questa sentenza lo sport non c’entra nulla, è un film dell’orrore. Da subito, oggi, ho avuto una brutta sensazione quando mi sono trovato negli uffici della Figc per l’udienza della Corte – ha proseguito il patron del Cagliari -, ma anche un mese fa, quando ci fu una prima udienza sulla questione, avevo sentito un’atmosfera strana. Il mo unico difetto e’ non essere rappresentato da una banca, di non avere il peso politico che ha la Roma – ha affermato poi Cellino -. Non mi e’ piaciuto non essere ascoltato, ma dov’era il presidente della Roma?. Se la Roma vuole i punti in questo modo, magari la prossima volta risparmiamo sul pullman e gliela diamo vinta. Il punto e’ semplice – ha concluso – noi volevamo giocare la partita e la Roma no”.