Corriere dello Sport (R. Maida) – Non fermatevi alle apparenze, perché la sostanza c’è. Sarebbe bello poterla conoscere in presa diretta, ascoltando le voci e osservando le espressioni dei Friedkin. Ma aspettando comunicazioni ufficiali, emerge un elemento fondante della strategia familiare: chiusa la stagione delle plusvalenze, comincia l’era degli investimenti.
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Le due cose non sono necessariamente in contraddizione, perché c’è anche Marquinhos pagato due soldi e rivenduto a 8 volte tanto dopo un anno rappresenta in senso finanziario un investimento. Ma nel calcio non contano solo i soldi. Conta l’arricchimento patrimoniale ed emotivo costituito da un bene che resiste all’usura del tempo.
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Da qui la logica di medio-lungo periodo enunciata anche da Tiago Pinto: la nuova Roma non si lascia strangolare dal suo collier di diamanti. In altre parole non venderà i migliori calciatori: non Pellegrini, al quale presto verrà rifatto il contratto, non Zaniolo, non Mancini, probabilmente nemmeno Veretout e Diawara che hanno offerte allettanti.
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Non solo. Dan e Ryan vogliono seguire da vicino ogni trattativa, ogni operazione, per abbattere gli sprechi (commissioni esagerate) e autorizzare le richieste di potenziamento provenienti dall’area tecnica. Una per uno. Ogni affare avrà il suo budget, da valutare e condividere. E niente potrà avvenire fuori controllo della proprietà.