La Stampa (G.Buccheri) – Il nuovo Toro ha cominciato a prendere forma giocando d’anticipo e con il piede schiacciato sull’acceleratore. Giampiero Ventura ha parlato di «…programmazione perfetta» e, per l’ultimo tocco, adesso non c’è fretta. Due rimangono gli interrogativi sul mercato granata: quale sarà il destino di Bruno Peres e quanto tempo ci vorrà per convincere il gran capo del Palermo Maurizio Zamparini a cedere Belotti.
Garcia vuole Adriano – Cominciando dal futuro di Bruno Peres, da qualche ora in campo è entrata una variabile che non gioca a favore di un possibile trasloco del brasiliano. La Roma, società annunciata da tempo come una delle maggiori pretendenti all’instancabile granata, ha virato di 90 gradi la sua agenda, puntando dritto su Adriano, fedele difensore di fascia del Barcellona: Adriano, con i freschi campioni d’Europa, è legato da cinque stagioni, ma il suo impegno è sempre più andato scemando a tal punto che lo stesso tecnico catalano Luis Enrique, forte de suo legame con la Capitale dove ha allenato, starebbe favorendo il passaggio del suo esterno in giallorosso. Bruno Peres, qua a Bormio, fatica insieme al resto della compagnia come se radio mercato non lo sfiorasse nemmeno e, al netto di un interessamento non proprio assillante del Porto (i portoghesi sono soliti fare affari a saldo nelle battute finali di mercato), il progetto del Toro non subirebbe alcuna ripercussione qualora nelle casse del club non dovessero entrare i soldi dalla cessione del brasiliano. Tradotto: l’obiettivo attaccante verrà inseguito con estrema convinzione anche senza l’aiuto dei dodici, tredici milioni, che è quanto chiede il presidente Cairo per l’esterno.
La Roma gioca al risparmio (per Adriano l’investimento sarebbe sui 5 milioni), Bruno Peres è al lavoro a Bormio e il Toro insegue Belotti. Il giovane attaccante del Palermo e della Nazionale Under 21 sarebbe a dir poco contento di raggiungere i compagni in azzurro Zappacosta, Benassi e Baselli a corte Ventura, ma Zamparini fa melina. All’orizzonte non c’è nessuna linea di confine, del tipo o si chiude entro un dato giorno o si cambia strategia, anche se il Toro ha nel mirino più variabili da centrare. Il tecnico granata, da ieri, può lavorare nella quiete del ritiro a due passi dalla cima dello Stelvio con l’organico al gran completo ora che al gruppo si sono uniti proprio gli azzurrini Benassi e Zappacosta, oltre a Gaston Silva: per i suoi nuovi, o aggiornati schemi, Ventura può andare avanti seguendo la propria tabella di marcia.
Arriva Cairo – A Bormio, domani, saliranno il presidente Urbano Cairo ed il direttore sportivo granata Gianluca Petrachi, non per un vertice di mercato (non serve), ma per salutare la squadra nel giorno del test amichevole contro il rivoluzionato Savona, iscritto in Lega Pro quando la sorte del club sembrava segnata. Il progetto, o meglio, la programmazione del Toro non si ferma: Cairo, fino ad ora, ha investito quasi 23 milioni incassandone diciotto dalla cessione in Inghilterra di Darmian. Anche senza il possibile «tesoretto» Bruno Peres, l’assalto all’attaccante andrebbe avanti ad oltranza.