Il Messaggero (A. Angeloni) – Bruno Conti, dopo la sconfitta del 2017 contro la Svezia, ci disse che l’Italia doveva avere il coraggio di “ricominciare dai giovani” e che il futuro sarebbe stato “di ottimo livello”. E aveva ragione. Roberto Mancini lo ha fatto, ha azzerato il passato e ha formato una Nazionale talentuosa e soprattutto capace di riportare a casa una vittoria. E vincere con la maglia azzurra dà sempre quel qualcosa in più. Bruno Conti è sempre stato vicino al mondo azzurro, ieri è stato all’Acqua Acetosa ad assistere agli allenamenti.
Non è vero, Conti?
Non c’è dubbio. Il Mondiale del 1982 è stato un gioiello, che ancora oggi portiamo tutti dentro. Quella che ha vinto in Spagna era una squadra entrata nei cuori degli italiani, nonostante l’inizio dell’avventura non fosse cominciata col piede giusto. Ma ci siamo tolti una bella soddisfazione.
E ora meritiamo di giocare il Mondiale?
Assolutamente. Dopo la delusione di quattro anni fa contro la Svezia, dobbiamo riportare l’Italia al centro del mondo. Il Mondiale è una casa per la nostra Nazionale. Contro la Svizzera non sarà una partita semplice, ma questi ragazzi hanno tutti i mezzi per farcela. Loro ora sanno cosa voglia dire trasmettere emozioni, la vittoria dell’Europeo lo ha dimostrato. Proveranno piacere nel ripetersi.
Poi c’è il fattore Olimpico.
Nei momenti decisivi, Roma ha sempre dato il suo contributo. Le notti magiche di Italia ’90, poi quelle dell’ultimo Europeo. Roma darà una grossa spinta agli azzurri.
Peccato per i romanisti Pellegrini e Zaniolo che non saranno della partita.
Dispiace, è vero. Lorenzo ha anche dovuto saltare l’Europeo, Nicolò è giovane, avrà modo di recuperare il terreno perduto.
Qual è la caratteristica migliore di questa Nazionale?
L’entusiasmo che trasmette, la voglia di calcio che hanno questi ragazzi, giovani e di talento.