Il filo conduttore è in quel “sogno americano” che a Roma deve ancora decollare. Anche il Sunderland ha una proprietà a stelle e strisce. E il presidente Ellis Short si è messo in testa di far crescere la famiglia: dopo Jozy Altidore, attaccante prelevato dall’AZ Alkmaar, l’obiettivo è diventato Michael Bradley da Princeton. La notizia rimbalza dall’Inghilterra: a Trigoria ci sarebbe già un fax del club inglese che ha fatto partire un’offerta tra i 6 e i 7 milioni di euro. Sembra che la Roma sia rimasta rigida sulle sue posizioni: il centrocampista statunitense vale 10-12 milioni (più 12 che 10). E quindi siamo in una fase di stallo perché il Sunderland, partendo dal costo del cartellino sostenuto dalla Roma un anno fa (4 milioni), ritiene di aver fatto lo sforzo massimo.
MISTER MICHAEL – Parliamo di un calciatore voluto da Zeman. La Roma lo prese dal Chievo e alla fine il ragazzo, professionista esemplare, si è ritagliato uno spazio anche importante: 30 presenze in campionato e 5 in Coppa Italia, un solo gol. Faticatore instancabile, ha cucito spesso laddove la mediana giallorossa si scuciva. Ora quale è lo scenario: Bradley non vuole assolutamente strappare con la Roma, sta bene ed è stimatissimo. Domani giocherà e questo potrebbe accadergli anche alla seconda all’Olimpico, contro il Verona. Ma poi nelle gerarchie di Garcia la linea è chiara: Pjanic-De Rossi-Strootman. Mentre Zeman le gerarchie le aveva quasi sovvertite. La discriminante potrebbe essere questa stagione che porterà al Mondiale in Brasile: Bradley è il capitano della nazionale statunitense e avere la certezza di arrivare all’appuntamento da titolare gli gioverebbe. Con il Sunderland avrebbe questa certezza. Con la Roma dovrà sudarsela. Ed è pronto anche a farlo. Ma se gli inglesi alzano l’offerta e la Roma decide di trattare…
Corriere dello Sport – F.M.Splendore