La Gazzetta dello Sport (A. Pugliese) – Passata la grande paura, la Roma è tornata a lavorare pensando soprattutto al Milan. C’è da difendere il gol di Mancini, ma c’è anche da limitare Leao ed Hernandez, la catena che preoccupa Daniele De Rossi. Pensare alla mossa tattica di giovedì, con El Shaarawy spostato a destra, è fin troppo facile.
Ma visto che ha funzionato (e anche bene), perché non riproporla? Del resto, da quella parte stavolta mancherà Cristante, causa squalifica. Ed allora De Rossi manderà dentro Edoardo Bove, tenuto a riposo a Udine proprio in vista della sfida di ritorno dei quarti di Europa League. Bove ha tutte le caratteristiche per creare densità in una zona del campo dove non bisognerà lasciare troppi spazi a Rafa Leao, per evitare che si accenda e che trovi quegli spunti che possono fare male a chiunque si trovi contro.
Ma De Rossi sa bene che quella di domani sarà una partita in cui il Milan sarà molto più aggressivo e “cattivo”, dovendo recuperare un gol per sperare nella semifinale. La Roma ovviamente non rinuncerà a giocare – sarebbe un suicidio, consegnandosi agli avversari – ma ci saranno momenti in cui dovrà abbassarsi o non riuscirà a palleggiare come vorrebbe.
E allora sarà importante anche alzare la palla, saltare le prime due linee di pressione avversaria, cercando l’appoggio di Lukaku. Un po’ è successo anche a San Siro, soprattutto negli ultimi 20-25 minuti di gioco. E proprio come già accaduto lì, Romelu dovrà essere bravo a far uscire la squadra, a farla respirare, a tenere palla e giocare di sponda, per poi magari trovare gli spazi per andare a far male in transizione.