Corriere dello Sport (Fr. Gen.)Roma e la Roma sempre là, linea d’orizzonte che non scompare mai alla vista solo perché il calcio e l’essere calciatore professionista hanno portato Edoardo Bove altrove. Città e squadra rimangono sempre un posto privilegiato nei pensieri del centrocampista viola, come un posto d’onore ce l’ha la riconoscenza nei confronti di José Mourinho: il debutto con Fonseca, l’affermazione con lo Special One.

“Mourinho – ha sottolineato Bove – è stato l’allenatore che mi ha lanciato e valorizzato, è difficile anche solo descrivere a parole quanto sia stato importante per me. Mi ha dato la possibilità di entrare nel calcio dei grandi, ha creduto in me e nelle mie qualità. Non posso che ringraziarlo”. E, a proposito di Roma, un pezzo della sua città l’ha ritrovato a Firenze, lui venendo dalla sponda giallorossa del Tevere, Cataldi da quella biancoceleste: adesso la sponda è unica ed è quella dell’Arno.

“Sì, è una cosa curiosa e viene spesso messa giustamente in evidenza, perché alle persone interessa capire che cosa sia successo. I nostri percorsi, vuoi o non vuoi, sono stati simili e sono stati poi interrotti: entrambi, però, abbiamo lasciato qualcosa nei rispettivi club in cui siamo cresciuti. E qui a Firenze con Danilo mi trovo molto bene non soltanto in campo: è un ragazzo fantastico”.