Corriere dello Sport (C. Zucchelli) – L’emozione ha iniziato a sentirla poco prima di scendere le scale dell’Ariston perché in fondo, per quanto tu possa essere serio, equilibrato e centrato, parlare davanti a milioni di persone sul palco più importante d’Italia non è facile. Ma Edoardo Bove ci teneva davvero ad accettare l’invito di Carlo Conti. Non per esibizionismo: voleva, semplicemente, dire “grazie a tutti”. Bove e Conti si sono conosciuti mesi fa, quando Edo era da poco diventato un calciatore della Fiorentina: due chiacchiere, qualche saluto, un po’ di battute sulla squadra viola. Quando Bove è stato male il conduttore ha immediatamente contattato il suo entourage per sapere delle condizioni e ieri sera lo ha voluto come ospite nella serata più importante del Festival, a pochi minuti dalla proclamazione del vincitore.
Bove ha accettato a titolo gratuito, semplicemente perché voleva “far vedere a tutti che sto bene. Non nascondo che è un momento difficile, sto affrontando un grande ostacolo come capita a tutti almeno una volta nella vita. Ci vogliono pazienza e coraggio”. Il suo è grande: non ha neppure 23 anni, Edoardo, e la vita l’ha messo davanti a qualcosa di inimmaginabile qualche mese fa. Ma lui è pronto a fare il suo percorso: tornare a giocare è l’obiettivo. Come e dove si vedrà. Intanto ieri, elegantissimo in Dolce e Gabbana, maglia viola in mano da regalare a Carlo Conti, accompagnato a Sanremo dalla fidanzata Martina, ha voluto mettere un punto alle ultime settimane durissime. Ha ringraziato un Paese che si è preoccupato per lui e non lo ha mai lasciato solo nonostante il comprensibile desiderio di riservatezza.
Tra una giornata al Viola Park, con Palladino e i compagni, e tutti gli accertamenti necessari, Bove è sempre un ragazzo di poco più di vent’anni con tutta la vita davanti. Un po’ di leggerezza ci vuole, ne ha bisogno, e allora quale occasione migliore di Sanremo. Bove ha presentato Elodie, tifosa della Roma, la squadra in cui è cresciuto (e che ancora ne detiene il cartellino). Felice lei, felici i tifosi della Fiorentina, della Roma e tutti gli italiani. Felicissimo, infine, l’amico fraterno Cobolli: il tennista azzurro si è tatuato nei giorni scorsi sul braccio la maglia numero 52 di Edoardo. Un legame incancellabile.