La Repubblica (G.Scarpa) – Prima la denuncia per i presunti schiaffi e le offese. Poi il ritiro della querela. E infine la decisione del pm di chiedere l’archiviazione. Miralem Pjanic, 27 anni, ex centrocampista della Roma, ora in forza alla Juventus ha passato due anni burrascosi con Francesca Rizza. La loro relazione tempestosa è passata anche dagli uffici della procura. Rizza il 6 ottobre del 2016 decide di presentare una denuncia contro il calciatore. La donna elenca tutta una serie di condotte che avrebbe tenuto Pjanic nei suoi confronti dal 2014 al 2016 lungo l’asse Roma — Torino. Prima di tutto diversi sms volgari in cui il calciatore avrebbe descritto la sua fidanzata come una poco di buono. Dopodiché Rizza ha indicato alcune aggressioni subite dal centrocampista bosniaco. La donna l’elenca una dietro l’altra in una dettagliata querela. Il primo episodio a cui Rizza fa riferimento è uno schiaffo all’orecchio. Un’altra volta Pjanic, dopo un’accesa discussione, l’avrebbe strattonata e fatta scendere dall’auto con violenza. E ancora, un litigio, sempre secondo Rizza, sarebbe culminato con una reazione aggressiva del calciatore: afferrata e buttata in piscina. La donna poi racconta di alcuni pugni che avrebbe ricevuto da Pjanic, tanto da costringerla ad andare all’ospedale Molinette di Torino. Infine Rizza conclude la querela con un episodio avvenuto all’hotel Golden Palace di Torino. Ennesimo bisticcio tra i due e infine Pjanic avrebbe chiuso Rizza nella stanza.
Botte e insulti in casa Pjanic, la denuncia ritirata nelle mani del gip
A questo punto la relazione va in crisi e la donna decide di denunciarlo. Il giocatore inizialmente viene iscritto nel registro degli indagati con l’accusa di maltrattamenti in famiglia e lesioni. Tuttavia Rizza, ad un certo punto, decide di ritirare la querela. Cade subito, anche per questo motivo, l’accusa di lesioni per cui si procede per querela di parte. In piedi, invece, rimangono i maltrattamenti in famiglia (procedibili d’ufficio). Ma gli inquirenti valutano che questa contestazione non regga perché tra di due non c’era nemmeno un rapporto di convivenza stabile. Ma soprattutto i due a piazzale Clodio (Pjanic accompagnato dall’avvocato Giulia Bongiorno) spiegano di voler stare assieme, e che i loro litigi erano spinti da una eccessiva gelosia reciproca. Ebbene dopo l’inchiesta il pm Vincenzo Barba decide di archiviare il caso. Adesso il fascicolo è nelle mani del gip, che ha tre opzioni di fronte a sé: concedere l’archiviazione, disporre nuove indagini, oppure — nell’ipotesi più estrema — formulare una imputazione coatta.
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